"Ambiente, la protesta non sfoci nel vandalismo"

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Gentile lettore, la domanda che lei si pone se la stanno facendo in tanti. Soprattutto dopo l’ultima azione, quella commessa a Milano ai danni della Bmw griffata da Andy Warhol (valore stimato dieci milioni di euro), bersagliata con otto chili di farina dagli attivisti di Ultima Generazione. Se negli attacchi precedenti, condotti con la vernice contro dipinti protetti da un vetro, il danno non c’è stato, stavolta la situazione è ben diversa. La vettura-opera d’arte è infatti stata danneggiata e ora sarà necessario un importante (e costoso) intervento di restauro per rimetterla in sesto. Come dice giustamente lei, la protesta è legittima. Soprattutto se per temi importanti come la difesa dell’ambiente. Ma non si devono superare certi limiti. E questa volta un limite è stato superato. Sto parlando del limite che separa un atto di contestazione (ripeto, legittimo) dal vandalismo puro. Perché di vandalismo si tratta. Il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ha parlato di "sfregio". E non gli si può dare torto, in questo caso. Anche perché, adottando questi metodi, i giovani che protestano per cause condivisibili passano inevitabilmente dalla parte del torto. Rischiando così di passare, agli occhi di quell’opinione pubblica che vorrebbero ‘scuotere’ con le loro azioni, da paladini dell’ambiente a vandali di un patrimonio culturale collettivo.