"Antinfluenzale, buona adesione Ma disaffezione per la quarta dose"

Il presidente della Fimmg, Claudio Casaroli, fa il punto prima dell’inizio delle somministrazioni "Alta adesione degli over 65 per il siero contro il male di stagione. I contagi? Andamento altalenante"

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di Federico Di Bisceglie

Se il vaccino antinfluenzale – le cui somministrazioni inizieranno lunedì – riscuote ancora un discreto successo, la quarta dose (anti-covid) sembra non riscuotere lo stesso successo. Alla base di questo fenomeno, stando a quanto sostiene Claudio Casaroli, presidente della Fimmg (medici di medicina generale), ci sarebbe "un errore di comunicazione che ha provocato una disaffezione alla profilassi anti-covid".

Casaroli, che cosa intende per errore comunicativo?

"La refrattarietà alla quarta dose è un fenomeno molto diffuso. Il vaccino anti covid ormai viene visto dai pazienti come cosa superflua. Questi continui richiami hanno ingenerato la convinzione che, in fin dei conti, non sia utile vaccinarsi".

L’antinfluenzale, invece, è in controtendenza.

"Decisamente. Stiamo riscontrando molta richiesta da parte dei pazienti. è molto sentito e il fatto che sia partito prima rispetto allo scorso anno è un aspetto molto positivo".

Perché?

"L’anno scorso l’inizio della campagna di vaccinazione antinfluenzale ha coinciso con un’altra ondata pandemica. Per cui molti utenti hanno scelto di sottoporsi unicamente ai sieri contro il coronavirus".

A proposito di questo, Aifa e Ministero hanno dato il via libera a sottoporsi anche a entrambe le vaccinazioni. Che ne pensa?

"Non ci sono, in effetti, controindicazioni in questo senso. Sebbene, personalmente, ho riscontrato una richiesta piuttosto diffusa di sottoporsi alle due vaccinazioni ma in momenti diversi".

Quali sono le fasce d’età che rispondono con più solerzia alla vaccinazione?

"In linea di massima direi tutti gli utenti over 65 che, in assoluto, sono i più fidelizzati. Mentre, i pazienti tra i 60 e i 65 anni, non sono per nulla ricettivi. C’è un’affluenza bassissima".

Come se lo spiega?

"Sono pazienti che non si sono mai posti il problema di sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale. Sono poco fidelizzati e temo ci vorranno anni prima di convincerli a farsi il vaccino".

I giovani come rispondono?

"Neanche loro si pongono il problema, e sotto un certo punto di vista è anche comprensibile. Anche per la quarta dose, fra i ragazzi, l’interesse è scemato".

Quando prevede sarà il picco di influenza quest’anno?

"Penso tra novembre e le feste di Natale. Gli anni scorsi iniziava dopo, mentre quest’anno riscontriamo già adesso qualche caso".

Dal punto di vista dei contagi come siamo messi?

"L’andamento è estremamente altalenante. A mio giudizio, comunque, il numero di casi ’denunciato’ è assolutamente sottostimato. Realisticamente, i contagi sono almeno il doppio rispetto ai numeri ufficiali".