Applicare il Decreto Aiuti per ripartire

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Paolo

Mazzini*

La situazione è molto difficile: commesse per centinaia di migliaia di euro rischiano di andare perdute, e decine di cantieri si bloccano. Il motivo è semplice: le restrizioni imposte dal governo sul superbonus 110% hanno indotto le banche a sospendere l’acquisizione dei crediti d’imposta. Ora è necessaria una rapida svolta, o il settore delle costruzioni andrà incontro a una nuova crisi. Il superbonus ha un termine già scritto, rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2023. Questo ha obbligato le imprese a darsi una programmazione di portata biennale. Tuttavia, questa stessa programmazione è stata smentita dalle continue modifiche e restrizioni alla norma venute dal governo: è chiaro che nessuna azienda può andare avanti in questo modo, programmando commesse a lungo termine che regolarmente si bloccano. Così le imprese muoiono.

Il 17 maggio è stato però pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Aiuti (DL numero 50, in vigore dal 18 maggio), che ‘riapre’ le maglie della normativa, rimuovendo alcune limitazioni alla cessione del credito da parte delle banche. In particolare, potranno cedere il credito d’imposta da subito – senza aspettare la quarta cessione – ai correntisti ‘qualificati’: grandi aziende, operatori professionali, fondi di investimento, etc.

Questa è una possibilità importante per riaprire il mercato, per questo lancio un appello alle banche che operano sul nostro territorio: è importante applicare con la massima rapidità le nuove possibilità offerte dal Decreto Aiuti. Il mercato delle costruzioni deve uscire dallo stallo e ripartire velocemente, se non vogliamo rischiare una crisi strutturale.

* Imprenditore

e presidente di Cna Costruzioni Ferrara