
Don Zanella, direttore dell’ufficio tecnico, fa il punto sul palazzo oggetto delle visite.
Renata Baccin, 85 anni, è una veterana del Fai. "Li compio proprio oggi, da 20 anni faccio la volontaria tra i luoghi della bellezza. Un’esperienza indimenticabile". Ieri mattina era tra le stanze del Palazzo Arcivescovile, preso d’assalto dai visitatori per le giornate Fai di primavera. Una lunga coda che si snodava da Corso Martiri della Libertà fino al listone, ininterrotta, per ore. A fare da ciceroni gli studenti del liceo Roiti, l’entusiasmo di aprire le porte di un luogo simbolo.
Un luogo sospeso, in attesa. Monsignor Stefano Zanella è il direttore dell’ufficio tecnico della diocesi Ferrara-Comacchio. Spiega: "Stiamo aspettando i fondi del ministero per gli ultimi lavori nel Palazzo Arcivescovile. Lavori che ci auguriamo possano partire entro quest’anno". L’obiettivo è quello di realizzare il museo diocesano. "Il grande sogno del nostro vescovo Gian Carlo Perego è quello di realizzare un polo di cultura che unisca archivio, museo e biblioteca. Un grande polo di cultura che renda tangibile la parola di Dio, il messaggio della fede anche con gli oggetti, i simboli". I lavori per rendere sicuro il palazzo dal punto di vista antisismico sono terminati, manca quest’ultimo fondamentale tassello. Una lunga attesa, una ferita che si è aperta con il terremoto dell’Emilia, maggio 2012. Ieri è stata scritta un’altra pagina, il desiderio di rinascita in quella fila interminabile in attesa di varcare il portone. Andrea Rossatti, 35 anni, è un imprenditore. E’ stato suo nonno a fondare l’azienda edile, lui rappresenta la terza generazione.
Ieri ha lasciato da parte i panni dell’imprenditore per indossare quelli del volontario Fai. "Un grande risultato, la giornata è andata molto bene. Un fiume di gente ha voluto visitare il Palazzo Arcivescovile". La soddisfazione è dipinta nei volti di un esercito di volontari, a guidarli Barbara Pazi capo delegazione del Fai di Ferrara. "Il Palazzo è bellissimo – dicono i volontari –, le sue stanze finemente decorate, un affaccio nel cuore della città". Gli studenti del liceo Roiti raccontano la storia di quelle sale, mostrano il letto dove ha dormito il Papa polacco, Karol Józef Wojtyła. Manca solo un tassello, per trasformare in realtà il grande sogno di un vescovo.
m. b.