
Un’interrogazione per sollecitare un ulteriore impegno del Comune sulla querelle legata all’area verde di via Favero. A presentarla è il...
Un’interrogazione per sollecitare un ulteriore impegno del Comune sulla querelle legata all’area verde di via Favero. A presentarla è il consigliere della civica Alan Fabbri, Luca Caprini che, a fronte dell’ultima decisione del Tribunale che di fatto momentaneamente ‘congela’ la possibilità per l’azienda di svolgere i lavori, vuole andare fino in fondo in una battaglia che già dal precedente mandato aveva ingaggiato assieme alla collega consigliera (oggi assessore), Francesca Savini (foto).
La richiesta, contenuta nel documento, è rivolta direttamente al primo cittadino e alla Giunta. Caprini chiede se l’amministrazione intenda "velocizzare l’espressione del giudizio del Tar con la richiesta di fissazione di una nuova udienza. Ovvero se intenda promuovere una nuova azione per dar corso a quanto richiesto dal direttore generale con una lettera del maggio dello scorso anno per ottenere la cessione dell’area". Con ordinanza del Tribunale di Ferrara depositata lo scorso 7 maggio, è stato disposto il blocco immediato dei lavori edilizi in corso nell’area di via Favero-via Serao, a seguito del riconoscimento dell’esistenza di una servitù di passaggio gravante sul terreno oggetto dell’intervento. Il giudice ha accolto il ricorso presentato da una residente, ritenendo sussistente il diritto di servitù a favore di alcune abitazioni del quartiere, e ha ordinato alla società privata La Nuova Residenza di interrompere ogni attività edilizia sull’area.
Nei giorni scorsi l’assessore Savini aveva chiarito la posizione. "In linea con quanto già manifestato nelle interlocuzioni precedenti con i residenti – si leggeva nella nota – l’amministrazione conferma ora la volontà di ottenere la cessione gratuita dell’area come previsto dagli obblighi contrattuali assunti in passato dalla società lottizzante". Le parole contenute nel documento di Caprini ricalcano in qualche misura quelle di Savini. "La sentenza ha fatto chiarezza su un punto fondamentale – così l’assessore – l’area è gravata da un diritto reale opponibile a chiunque, ed è destinata alla collettività", dichiara l’assessore Savini, che al tempo aveva istituito una commissione d’indagine sulla questione dei lavori in via Favero. Ora intendiamo far valere con forza il diritto della città a riappropriarsi di uno spazio destinato a verde pubblico, come previsto sin dall’origine. Il Comune proseguirà nelle azioni necessarie per garantire la salvaguardia dell’area verde, nel rispetto dei diritti dei cittadini".