Arnie con il satellitare, miele amaro per i ladri

Allarme furti, due giovani allevatori applicano il gps alle 60 casette delle api. "Hanno un valore di mille euro in piena produzione"

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di Mario Bovenzi

Un arnia, nel momento della piena produzione, ha un valore che si aggira sui mille euro. Tanti soldi, che fanno gola ai ladri. Così Nicola e Anna Orpelli contro l’aumento dei furti di miele si sono rivolti al satellite ed hanno protetto le loro 60 casette con il gps. "Una sicurezza in più – spiegano i due fratelli – per mettere un freno ai furti e anche contro gli episodi di vandalismo". ‘Bee Patient’ – l’ape paziente – hanno chiamato il loro allevamento che si trova nell’oasi Zarda, nella località di Settepolesini (Bondeno). Si tratta di un progetto di apicoltura sostenibile, un sogno green che i due ragazzi hanno realizzato. Del resto l’amore per l’ambiente e la natura è un denominatore comune dei due fratelli. Anna, 33 anni, si è laureata in biologia ed è una naturalista; Nicola è geologo. "Siamo partiti nel 2017 – raccontano – proprio nella fascia naturalizzata della cava di Bondeno, siamo consulenti per l’attività estrattiva dell’impianto che serve per ricavare la sabbia. Si tratta di una fascia di riforestazione ideale per allevare i nostri insetti, che abbiamo chiamato le api pazienti". I due ragazzi propongono i loro prodotti nella vetrina della Rete, si possono trovare anche in alcuni negozietti che fanno vendita diretta del loro miele. "Nel periodo della pandemia – racconta Anna – abbiamo registrato un aumento del consumo di miele e di prodotti naturali, la gente chiusa in casa si è avvicinata a questo mondo, ha riscoperto l’amore per l’ambiente. Le persone si sono in un certo senso avvicinate ai mercati locali, al loro territorio". Adesso anche i due allevatori di insetti si stanno misurando con quella che è un’emergenza per tante attività, il caro energia. "I costi sono aumentati – precisano – a cominciare anche dal vetro necessario per i nostri barattoli. E’ un periodo non facile. Ma non ci arrendiamo, crediamo molto in quello che stiamo facendo". E per difendere il loro mondo hanno collocato l’antifurto elettronico. Si tratta di un sensore che fa scattare un allarme direttamente sul telefonino. La spesa si aggira sui 400 euro. Anche se c’è qualche collega che ha ’sganciato’ un bel po’ per proteggere le api. "Alcuni allevatori piazzano le cosiddette fototrappole – precisano –, come quelle che si usano per filmare la fauna selvatica. In quel caso i costi sono ben più alti". Ma c’è chi apre il portafogli magari con un mezzo sorriso pur di difendere le case degli insetti e il loro miele.