FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Arrivederci mare: auto e tir in colonna, imbottigliati sulla Romea. Calvario a dieci all’ora

Il nostro viaggio al volante dai lidi in città, un lunedì da bollino rosso Tanti turisti hanno posticipato il ritorno a casa per ’schivare’ il traffico E alla fine l’arteria si è trasformata in un imbuto di lamiere e rabbia

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SUPERSTRADA E ROMEA POLIZIA STRADALE PER CODE

Ferrara, 20 agosto 2024 – Il viaggio della speranza inizia sempre sotto la pioggia. Dapprima quella battente, poi un po’ più tenue e pungente, poi ancora abbondante. Sul parabrezza dell’auto si alternano i cartelli verdi delle uscite dal raccordo stradale. Appaiono come un miraggio: prima c’è una coda chilometrica da sopportare.

Lido di Spina, partiamo di buon mattino con la speranza di arrivare in città in tempo per qualche commissione. Ci illudiamo che, essendo lunedì mattina, la strada sarà sgombera. L’illusione resta tale. Il tempo si infrange nella colonna di auto che incede ben più piano rispetto ai pedoni verso il ponte ‘grande’ di accesso e uscita dal lido sud, sul Logonovo.

Superato lo svincolo praticamente in corrispondenza dell’albergo tra il lido degli Estensi e Spina, procediamo verso la Romea. E lì inizia il vero dramma. La colonna di auto, tir, camper e automezzi è visibile già all’altezza della friggitoria appena sotto il ‘pontino’ (a proposito, si aspetta ancora che riapra). L’orologio digitale della macchina segna le 10.20 come orario di partenza. Spoiler: l’orario di arrivo in città è stato alle 11.35. Un’ora e quindici minuti di viaggio.

Lo ammettiamo candidamente: non abbiamo sempre fatto i novanta all’ora. Dunque è ancor più grave come prospettiva, specie per chi deve andare a lavorare. Ma torniamo al traffico. Il tratto di Romea dall’ultima uscita del lido degli Estensi (da cui si arriva al ponte grande verso Spina), fino all’ingresso della superstrada Ferrara-Mare, verso le 10.25 è completamente bloccato. I veicoli non procedono se non a una velocità compresa tra i sette e i dodici chilometri orari. Tanto per intenderci: non riusciamo neanche a ingranare la seconda marcia.

Per chi ha un po’ di dimestichezza con i Lidi, code del genere si formano al rientro dal fine settimana. Da giugno a settembre. Ma certamente non ce le si aspetta a tornare di lunedì mattina. In pieno agosto. Con la pioggia. La voce degli operatori balneari suona come un disco di cui conosci a memoria il ritornello: "È un disastro, facciamo sempre più fatica a lavorare in queste condizioni. I turisti sono disincentivati a venire sulle nostre coste per via di questo traffico bestiale".

Una voce che, inascoltata, grida nel deserto di lamiera e smog che si staglia tra mare e alberi. Mica finita. Siamo ancora all’inizio della nostra via crucis fino alla città. Imbocchiamo finalmente la Ferrara-Mare dopo aver finito gli improperi guardando l’orologio. Via, ci mettiamo in corsia di percorrenza normale e ci lasciamo superare dai guidatori dei suv che – non si sa come, non si sa perché – hanno sempre più fretta degli altri.

Quando va bene lampeggiano, quando va male suonano. Con annessi e connessi. Ben presto, però, siamo costretti – nel tentativo di salvaguardare sospensioni e ammortizzatori della macchina – a spostarci in corsia di sorpasso. Ma come? Non avevano appena finito di fare i lavori sulla ‘Super’? Nel tratto tra Corte Centrale e Ostellato, in direzione Ferrara – specie se piove – è altamente sconsigliato stare in corsia normale. Buche, terreno sconnesso, pozzanghere come se piovesse. Ah, no, pioveva. Insomma, un disastro su tutti i fronti. L’uscita di Portomaggiore è chiusa. Quella di Gualdo è il terrore di tutti: in genere si appostano gli agenti della municipale che, velox alla mano, elargiscono generosamente le multe per chiudere in bellezza il fine setti mana. Ieri non c’erano. Ma i disagi che abbiamo raccontato sono tutti veri. Drammaticamente. Provare per credere (meglio se avete amici meccanici di auto).