Arte valorizzata con gli Nft "Da Ferrara parta la svolta"

Convegno promosso dall’Associazione Guido Carli e dalla Fondazione Estense sui certificati digitali che attestano l’autenticità e la proprietà dei beni culturali

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Aggiungere valore al patrimonio artistico italiano grazie all’uso delle nuove tecnologie informatiche, in particolare degli Nft (acronimo di non-fungible token, più semplicemente certificati di proprietà e autenticità su opere digitali), registrati in un blockchain, un registro digitale già in uso per le monete digitali. E’ la sfida lanciata ieri al Ridotto del Teatro comunale ’Abbado’ dall’Associazione ’Guido Carli’ e dalla Fondazione Estense nell’ambito del seminario ’Beni culturali: l’opportunità Nft’, moderato da Cristiano Bendin, responsabile della redazione di Ferrara de il Resto del Carlino. Molti e qualificati gli interventi di saluto, dagli organizzatori Federico Carli ("i fenomeni vanno indagati e governati per dare loro un indirizzo finalizzato alla crescita morale, economoca e sociale del nostro Paese") e Giovanni Polizzi, dall’assessore comunale al Pnrr Andrea Maggi alla rettrice di Unife Laura Ramaciotti; dal presidente Icos Riccardo Maiarelli, referente regionale dell’associazione ’Guido Carli’ - che ha annunciato un secondo convegno, in marzo, sulle criptovalute –, al commercialista e revisore contabile Paolo Rollo. Tra i saluti anche quello dell’assessore regionale al bilancio Paolo Calvano, che ha illustrato le iniziative dell’Emilia Romagna nellambito della cyber security e ha annunciato l’imminente inaugurazione, a Bologna, del supercomputer Leonardo (uno dei cinque più potenti al mondo). La Regione, ha aggiunto, ha di recente destinato a questo settore 2,7 milioni per l’adeguamento delle tecnologie e del digitale. Mentre Francesco Ubertini, presidente di Cineca, ha illustrato il ruolo, di assoluto primo piano a livello europeo e mondiale, dell’hub europeo del supercalcolo con l’avvio, presso il Tecnopolo felsineo, di Leonardo, il supercomputer da un trilione di operazioni al secondo, Giorgio Pedrazzi, data scientist di Cineca, è entrato nei dettagli con l’applicazione degli Nft nel campo delle opere d’arte. Massimo Fantini, docente di economia delle produzioni audiovisive dell’Università di Bologna, ha spiegato nel dettaglio in cosa consiste la tecnologia blockchain introducendo il concetto di "bene culturale intelligente", in grado di "fare in autonomia incassi e pagamenti" mentre la professoressa Giusella Finocchiaro, ordinario di diritto privato e internet presso Unibo, ha affrontato i profili giuridici: "L’innovazione – ha detto – nasce dal contratto e dai suoi strumenti". Anche le strutture museali e artistiche possono avvalersi di queste nuove tecnologie, come ha confermato Pietro Di Natale, direttore di Ferrara Arte, spiegando le possibili applicazioni degli Nft come strumento di promozione del patrimonio storico-artistico della città. Accanto a lui, Andrea Forlani, produttore di contenuti multimediali per la stessa fondazione, ha illustrato tre opere d’arte crittografiche, tra cui la riproduzione digitale di una delle bugne a forma di punta di diamante del Palazzo dei Diamanti, capace di creare un effetto prospettico particolarissimo. Molte le domande dal pubblico; la sfida Nft è lanciata.

a. l.