Ata, ultima chiamata prima della campanella

Quest’anno sono entrati in ruolo 46 collaboratori scolastici. In queste ore gli istituti cercheranno di colmare le caselle ancora vuote

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di Mario Bovenzi

Ata, ultima chiamata prima del suono della campanella. Sono entrati già in ruolo 12 assistenti amministrativi, 3 assistenti tecnici e 46 collaboratori scolastici. "Bisognerà aspettare la data del 15 settembre, quando si varcheranno i cancelli degli istituti – spiega Mauro Santi, segretario generale Flc Cgil per il settore della scuola – per capire se saranno coperte tutte le caselle. Dall’ufficio scolastico ci sono comunque ampie assicurazioni che tutte le pedine saranno al loro posto. La possibilità che venga tagliato questo traguardo comunque c’è". Adesso il pallino è in mano direttamente alle scuole, saranno loro a chiamare per riuscire a sistemare il difficile risiko del personale. Un altro interrogativo è rappresentato dai Dsga. Tradotto, direttore dei servizi gestionali e amministrativi. Dietro questo acronimo un po’ cacofonico si nasconde uno dei ruoli più strategici del mondo della scuola. La loro firma è necessaria in tutti gli atti amministrativi, si occupano della gestione economica degli istituti. Sono ancora loro a gestire il personale ata. "Fino a pochi giorni fa – riprende il sindacalista – ne mancavano 17, un numero non certo piccolo. Senza di loro, per essere chiari, la scuola non funziona. Stiamo seguendo passo passo l’evolversi della situazione". Proprio ieri si è svolto un incontro con l’ufficio scolastico e i sindacati per fare il punto. Una delle questioni è quella dei trasporti. "Abbiamo gli stessi numeri e criteri del 2019 – sottolinea –, sulla carta il sistema dovrebbe essere rodato, dobbiamo tenere presente però, anche se questo è previsto nella carta di circolazione dei bus, che sono previsti anche i posti in piedi". Ora, se uno studente affonta un viaggio di pochi chilometri nel corridoio magari non se ne accorge nemmeno. Ben altro paio di maniche farsi, sempre in piedi sul bus, una ventina di chilometri. Saranno 38mila nella nostra provincia gli studenti che risponderanno presente. Si torna con la testa sui libri nelle aule di 26 comprensivi e 14 istituti superiori. Alcune classi negli istituti superiori, fortunatamente si contano sulle dita di una mano, saranno sovraffollate con un numero di 30 alunni. "L’ufficio scolastico ha fatto il possibile – precisa Santi –, il problema nasce a Roma". Dai traporti ai lavori in corso.

Alcune scuole a poche ore dal fischio d’inizio sembrano dei cantieri aperti. Un esempio. "In una scuola nel cortile ci sono ancora le tegole" racconta Alessandra Zangheratti, segretaria generale Cisl Scuola, che poi vira sulla questione aperta dei trasporti. "Si sale sullo scuolabus a capienza piena – sottolinea –, e questo per il momento va anche bene. Ma non è stato redatto un piano ’b’ per affrontare una situazione diversa, con l’aumento dei contagi. Insomma, la preoccupazione c’è".