"Aumenti del 300%, scadenza da incubo"

Ricicla la plastica dagli anni Settanta, ora l’imprenditore rischia di non riuscire ad affrontare il rincaro dell’energia elettrica

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Ha un diploma stretto in cornice al quale tiene molto, quello di maestro artigiano. Gli è stato dato nel 2016, da allora ne va fiero Enrico Sandri che da 45 anni torna a far rivivere la plastica con la sua impresa, in via Arianuova a Bondeno. Non è solo nell’azienda che tritura gli scarti della lavorazione, li passa nelle macchine, li fa diventare come spaghetti. Pronti a tornare sul mercato per diventare magari bicchieri e posate, piatti e portatovaglioli. Al suo fianco c’è sua moglie Antonella, che sta vivendo insieme a lui un periodo non certo facile. L’energia elettrica per far andare le sue macchine è balzata da 11mila a 24mila euro. E per fortuna, complice magari l’istinto da imprenditore, Sandri, 64 anni, ha avuto l’idea di sottoscrivere un contratto con il fornitore che blocca e mette un tetto ai rincari, tetto al quale l’Europa guarda da mesi ma che non fissa mai. Perché prima di mettere quella firma il salto era stato del 300%, da far accapponare la pelle. Rigenera la plastica dal 1978 questo imprenditore che ha capito un bel po’ di tempo fa quanto era importante l’ambiente, trovare fonti energetiche altenative, riciclare. E che, ironia della sorte, paga il prezzo di un’Europa e di un Paese, il nostro, che è rimasto così indietro da essere ancora legato al gas che arriva da quei tuboni che hanno le valvole in Russia. "Il contratto che ho firmato – racconta – sta per scadere. Temo che nessuno mi proponga nei prossimi mesi un accordo così conveniente, il rincaro dell’energia elettrica è stato troppo forte. E io senza energia elettrica non lavoro, qui si ferma tutto".

Erano gli anni Settanta quando a Bondeno altri imprenditori come lui crearono un polo per la rigenerazione della plastica, piccole aziende satellite di un mondo che lavorava questo materiale. "Allora era tutto un fiorire di attività, fortissima la carpenteria", ricorda. Una parentesi che si è aperta e che poi si è chiusa, intorno al 2010. E tutti sappiamo come andò a finire. Una storia di famiglia quella di Sandri che, dopo essersi lasciato dietro le spalle i mesi con il baschetto, gli anfibi ai piedi e le marce del servizio militare, è stato per un periodo rappresentante di macchine agricole. Poi la svolta quando decise di collaborare nell’impresa del padre che si occupava di rigenerazione di materie plastiche. "Mio padre ci credeva tanto, l’impresa è diventata tutta la mia vita. Ed ora succede questo", sottolinea con amarezza.

E’ il 1984 quando rileva l’attività paterna assieme alla moglie costituendo la Val-Plast snc. L’azienda ha iniziato così ad espandersi, acquisendo clienti del nord e del centro Italia. Frammenti di una storia di famiglia che Sandri vede scorrere davanti ai suoi occhi quando pensa alla scadenza del contratto, sempre più vicina. Da sempre iscritto alla Cna è stato anche nel direttivo di Bondeno dal 1985 al 2001, quando è diventato vicepresidente provinciale Cna Ferrara, nell’assemblea elettiva nazionale fino al 2009. E’ stata l’Accademia dei Maestri Artigiani di Arti e Mestieri di Ferrara, nell’ottobre 2016, a dargli l’attestato. Tributo ad un mondo che rischia di sbriciolarsi, come la plastica che le sue macchine ingoiano.

Mario Bovenzi