Ausl e Sant’Anna "Mezzi di soccorso spostati per migliorare la redistribuzione"

Il punto delle due aziende dopo le polemiche delle ultime settimane "Manca personale nei Ps e in estate la situazione diventerà difficile. Ma la media tra il numero di auto e residenti è la più alta della regione" . .

Ausl e Sant’Anna  "Mezzi di soccorso  spostati per migliorare  la redistribuzione"

Ausl e Sant’Anna "Mezzi di soccorso spostati per migliorare la redistribuzione"

La dislocazione dei mezzi di soccorso? Ora parlano Ausl e Sant’Anna che, dopo giorni di polemiche, fanno il punto della situazione, in "relazione al tema dell’assetto – spiegano le due direzioni sanitarie attraverso una nota – sul territorio provinciale di Ferrara, oggetto di vari articoli sulla stampa. La distribuzione dei mezzi, iniziano, "va inserita in un più ampio ragionamento relativo all’intero sistema dell’emergenza urgenza nell’intera provincia", che ricomprende anche "gli assetti e le risorse che operano all’interno dei pronto soccorso". E l’estrema scarsità di risorse professionali, "principalmente dei professionisti medici, proprio dei pronto soccorso, sta mettendo a rischio la loro tenuta".

Alcune puntualizzazioni arrivano dal direttore sanitario Ausl, Emanuele Ciotti, e dal coordinatore provinciale dell’Emergenza urgenza Daniele Cariani: "Nei mesi scorsi abbiamo operato su tutti i fronti per trovare possibili risposte a questa situazione – dicono –. Sono stati e continuano ad essere banditi concorsi per reperire il personale in modo stabile; vengono inoltre utilizzate tutte le altre modalità di reclutamento consentite dalla normativa. Ci siamo attivati sul fronte organizzativo per ottimizzare le modalità di lavoro, ad esempio attraverso il See and treat, il flow manager ed il bed manager, il fast track ortopedico, e sono stati attivati gli Abc, con personale ad hoc, per cercare di sgravare i pronto soccorso". Nonostante tutto ciò la situazione resta "estremamente difficoltosa".

Lo confermano i numeri: per mantenere la rete dei quattro pronto soccorso (Cona, Delta, Cento, Argenta) e della rete dell’emergenza territoriale sono necessari 95 medici. "Attualmente abbiamo 25 dipendenti lato Ausl, 16 su Azienda ospedaliera di Cona, 13 medici dell’emergenza territoriale. Abbiamo – aggiungono – diversi contratti libero professionali, specializzandi che stanno aiutando a sostenere la rete, ma con l’estate e la necessità di coprire le ferie estive, la copertura dei turni diventa molto difficile".

Da un’analisi di tutti gli aspetti della rete dell’emergenza, "emerge che il rapporto tra il numero di mezzi presenti sul territorio e la popolazione residente è più alto rispetto alla media regionale e tra i più alti in regione". Nella provincia estense sono presenti cinque mezzi con medico, "uno ogni circa 70mila residenti, contro una media regionale di un mezzo ogni 99mila". Ecco perché, continua i dirigenti sanitari, "è stata pensata una revisione della distribuzione dei mezzi sul territorio passando da cinque a quattro, con lo spostamento dell’automedica di Copparo a Cona, e il passaggio dell’automedica di Argenta a mezzo di soccorso avanzato a leadership infermieristica".

Non è finita. Considerando i volumi e i tempi di intervento di tutti i mezzi di soccorso, "nonché la scelta di collocare le automediche lungo l’asse viario principale della provincia", secondo Ausl e Sant’Anna "si riusciranno a garantire tempi ed efficacia degli interventi assolutamente all’interno degli standard nazionali previsti". Entrambi i mezzi "effettuano un numero di interventi limitato e per codici di bassa complessità che non richiedono l’utilizzo di un mezzo con medico ma altre forme di soccorso".

In provincia sono presenti nove mezzi di soccorso avanzato, "anche questi con un rapporto sulla popolazione molto favorevole e superiore alla media regionale – spiega Maurizio Giacometti, responsabile medico del 118 provinciale–. Tale piano garantisce dunque la permanenza sul territorio di 14 mezzi di soccorso avanzati complessivamente con un rapporto sulla popolazione superiore a quello medio regionale. Tutto ciò consente di redistribuire in maniera più razionale i professionisti della rete dell’emergenza, misura necessaria per garantire un’adeguata copertura dei pronto soccorso".