Autovelox Copparo Ro Ferrarese, scatta un altro esposto

La consigliera di minoranza Simoni ha inviato un’altra segnalazione sull’apparecchio contestato

La consigliera Daniela Simoni che ha presentato un altro esposto sull'autovelox

La consigliera Daniela Simoni che ha presentato un altro esposto sull'autovelox

Riva del Po (Ferrara), 16 novembre 2019 - «L’installazione e l’utilizzo dell’apparecchio fisso di rilevazione a distanza della velocità, collocato sulla strada provinciale 5 tra Copparo e Ro Ferrarese, devono ritenersi legittimi e rispettosi della normativa vigente?». È questo il quesito che il consigliere di minoranza del gruppo ‘Gente di Riva del Po’, Daniela Simoni, ripropone alla Prefettura di Ferrara per fare chiarezza in merito al discusso autovelox che tante polemiche ha sollevato da parte di automobilisti che si sono visti recapitare salatissime multe.

L’apparecchiatura, dal luglio scorso, è stata disattivata, ma è ancora ben presente sul tratto di provinciale. Simoni, il 19 dicembre dello scorso anno aveva già inviato un esposto alla Prefettura, ponendo la stessa domanda, arricchendola di nuove integrazioni il successivo 4 febbraio. Ma nel riscontro ricevuto il 23 ottobre dagli uffici di Corso Ercole I d’Este a Ferrara, non ha ottenuto le risposte attese, se non la rassicurazione che lo strumento per la rilevazione della velocità non è più attivo dall’estate scorsa e che sarebbe intenzione della nuova giunta dell’Unione Terre e Fiumi, presieduta dal sindaco di Riva del Po, Andrea Zamboni, di rimuovere definitivamente l’apparecchiatura che, come sottolineato dallo stesso primo cittadino, avrebbe già adempiuto alla propria funzione, ossìa quella di invitare gli automobilisti al rispetto del limite di velocità di 70 chilometri orari imposto sul tratto di provinciale.

«Considerando che il velox sulla Sp 5 continua a fare bella mostra di sé e che i giudici di pace non hanno ancora motivato il rigetto dei ricorsi impedendo così di fatto l’appello – rimarca il consigliere di ‘Gente di Riva del Po’, attraverso un breve post su Facebook –, e con la speranza che non servano altri 10 mesi per rispondere, in fondo basta solo un ‘sì’ o un ‘no’», per evadere la richiesta di chiarimento che è stata avanzata. Una risposta che è attesa non solo dal consigliere, ma anche da diversi cittadini che hanno mal digerito l’installazione dell’apparecchiatura, che ha sollevato diverse perplessità sulla legittimità, sull’opportuna segnaletica per comunicarne la presenza agli automobilisti, e sull’effettiva efficacia. Ora la ‘palla’ passa nuovamente nelle mani della Prefettura, dalla quale Simoni si aspetta un definitivo riscontro.