Le aziende agricole in Emilia Romagna si sono dimezzate negli ultimi 20 anni. Erano 106.102 nel 2000 e sono diventate 53.753 nel 2020. Il dato allarmante sarà al centro del forum nazionale di Agrocepi (Federazione nazionale agroalimentare) che si terrà lunedì 20 a Codigoro alla presenza del sottosegretario al ministero dell’Agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, Patrizio Giacomo La Pietra.
"L’agricoltura regionale si trova nel mezzo di una tempesta perfetta. Il dimezzamento delle aziende continua inesorabile mettendo l’agricoltura regionale su un piano inclinato. E la situazione non migliorerà certamente dopo l’alluvione, le grandinate i venti e le malattie fungine che abbiamo dovuto affrontare – spiega il presidente di Agrocepi Emilia Romagna, Roberto Fenati –. Tutto questo non ha cambiato le carte in tavola, ma ha radicalmente sovvertito il gioco stesso". Per la neo costituita federazione regionale del sindacato nazionale delle imprese agroalimentari il rischio ulteriore è quello, per il sistema romagnolo, di perdere consistenti sbocchi di mercato se le produzioni perse non verranno rimpiazzate. Nel settore ittico, in particolare, il sistema della commercializzazione del prodotto costituisce un vero “tallone d’Achille”: se per la pesca industriale, infatti, è affidato ai mercati di prima vendita posti a ridosso dei porti, non così è per la piccola pesca o per l’acquacoltura che oggi si affida per la maggior parte a sistemi di vendita diretta che non garantiscono né un valore aggiunto o maggiore ai produttori né un prezzo più economico ai consumatori. "Crediamo fermamente, in ogni caso,
che tutto debba ripartire da una seria riflessione sulle risorse naturali e sui limiti che dobbiamo darci nel loro utilizzo perché – prosegue Fenati – il capitale naturale che abbiamo a disposizione non è inesauribile, né si crea dal nulla. Probabilmente non saremo più un grado di produrre frutta ed altri prodotti agricoli come abbiamo fatto fino ad adesso. E forse coltiveremo piante mai viste prima dalle nostre parti. Innovazione e ricerca ci potranno dare sicuramente una mano in questo percorso". L’agricoltura regionale dunque si trova al centro di profondi processi di cambiamento. "Dobbiamo solo capire se intendiamo guidarli o se preferiamo subirli passivamente – sottolinea ancora Fenati –. Quello che cerchiamo di concretizzare è portare le aziende, agricole e non, verso il mercato tramite progetti di filiera e contratti di rete, finanziati con fondi pubblici o meno, integrando in questo percorso la ricerca, la sperimentazione, la formazione e tutto ciò che può servire ad uno sviluppo sostenibile e responsabile". L’appuntamento con il forum di Agrocepi è fissato per Lunedi 20 novembre, alle 10,30 Presso il Resort Oasi Bianca in località Pomposa Sud numero 38 a Codigoro. Saranno presenti al summit con l’obiettivo di indicare la strada e soluzioni Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura; Sergio Marchi, caposegreteria tecnica del Ministero dell’Agricoltura; Corrado Martinangelo, presidente Nazionale Agrocepi; Antonio Napoli, direttore Generale Agrocepi; Roberto Fenati, presidente Agrocepi Emilia Romagna; Alberto Balboni, presidente della I.a Commissione Affari Costituzionali del Senato; Stefano Vaccari e Mauro Malaguti, componenti XIII Commissione Agricoltura della Camera; Marco Fabbri, consigliere Regionale Emilia Romagna.