FERRARA
Non è ancora chiuso il ’botta e risposta’ a distanza e indiretto tra il procuratore di Ferrara, Andrea Garau e Ilaria Cucchi, parte offesa in un procedimento penale per diffamazione aperto dalla procura estense e su cui Garau stesso ha firmato la richiesta di archiviazione. Il procuratore, tramite il suo legale, l’avvocato Ivano Lai, risponde con una nota alla stampa a Ilaria Cucchi, che mercoledì su Facebook era intervenuta rivolgendosi al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione criticando la richiesta di archiviazione di una sua querela per diffamazione contro una persona che sui social l’aveva, tra l’altro, definita, "mitomane". "Il dottor Garau, le le cui determinazioni inerenti lo svolgimento della funzione magistratuale sono regolate dalle disposizioni costituzionali, legislative e dell’ordinamento giudiziario - scrive Lai - ritiene doveroso rimarcare la linearità che contraddistingue il suo modus operandi, ispirato ai doveri di correttezza, imparzialità e onestà intellettuale, per l’attuazione dei quali opera con il solo e oggettivo apprezzamento degli elementi e delle circostanze conosciuti, senza condizionamenti congetturali". E ancora: "non appartiene al profilo umano e professionale del dottor Garau - prosegue il legale - spiegare interventi, quantunque garbatamente sollecitati, intorno a fatti di rilevanza penale fuori dall’esercizio delle funzioni, né replicare, in tale come in nessun altro contesto, ad allusioni finalizzate a ricondurne le determinazioni, anche solo in nuce, a pregiudizi basati su condizionamenti personali, essendo ogni incombenza adempiuta nell’ambito delle funzioni pubbliche da lui esercitate e vincolate all’oggettiva applicazione della legge. Appare, perciò, non conferente che gli sia irritualmente richiesto di dar riscontro a interrogativi o domande di persone private in merito a espressioni qualora dette sollecitazioni non siano veicolate per mezzo di istanze previste dal procedura penale". E il legale chiede al Csm l’apertura di una pratica a tutela di Garau. Sulla vicenda è intervenuto anche la Camera penale di Ferrara. "Pur non volendo entrare nel merito della vicenda – scrivono – richiamiamo l’attenzione sul pericoloso rischio connesso alla celebrazione dei processi sui quotidiani, piuttosto che nelle aule di giustizia". E chiedono poi che i processi tornino a celebrarsi nelle loro sedi naturali.