Caro Carlino, mi si permetta di replicare ai lettori che sono intervenuti per criticare il mio breve articolo con cui auspicavo il superamento delle contrapposizioni del passato a favore di un rinnovato patriottismo della Costituzione.
DICHIARAZIONE DI ANTIFASCISMO
A chi mi chiede di dichiararmi antifascista rispondo subito con quanto scriveva già negli anni ‘50 del secolo scorso Mino Maccari : “I fascisti si dividono in due categorie, I fascisti propriamente detti e gli antifascisti” riferendosi appunto a quanti (i comunisti dell’epoca) in nome dell’antifascismo volevano chiudere la bocca a chi la pensava diversamente da loro. Purtroppo, come amaramente constatava anche Galli della Loggia pochi giorni fa sul Foglio, dopo 75 anni siamo ancora prigionieri di quello stesso ricatto. Tra l’altro, non è affatto vero che antifascismo sia sempre stato sinonimo di democrazia. Antifascisti ad esempio furono anche Stalin, Tito e le Brigate Rosse, solo per fare qualche esempio. E, se mi è consentita una nota autobiografica, antifascisti erano quei giovani comunisti che negli anni ‘70 e ‘80 mi urlavano in faccia “Balboni fascista sei il primo della lista” o scrivevano sui muri della mia scuola “Uccidere un fascista non è reato”. Dove ovviamente per “fascista” si intendeva chiunque non fosse di sinistra. Sono una ventina i giovani ammazzati durante gli anni di piombo solo perchè di destra. E mi fa rabbrividire che ancora oggi nelle manifestazioni di piazza ci sia chi fa il segno della P38.
Ecco perchè preferisco esprimere le mie idee in termini positivi e non negativi. Sono e sono sempre stato per la democrazia e la libertà, mi riconosco e mi sono sempre riconosciuto nella Costituzione, dal primo all’ultimo suo articolo. Del resto, avendo vissuto a lungo molte forme di discriminazione a causa delle mie idee politiche, sono in grado di apprezzare il valore della libertà più di molti altri.
IL VALORE DELLA COSTITUZIONE
A chi ricorda che la Costituzione è stata resa possibile grazie alla vittoria dell’antifascismo, dico che ha perfettamente ragione. Il primo ad ammetterlo senza ambiguità fu proprio Giorgio Almirante, molto prima di Fiuggi. Ma aggiungo anche che i nostri padri costituenti vollero una Costituzione in cui tutti gli italiani potessero riconoscersi, senza alcuna discriminazione politica. E in questa scelta fu la loro grandezza. Proprio per questa ragione Alcide de Gasperi, già nel 1945 scriveva che l’antifascismo era stato un’esperienza necessaria ma transeunte.
SIMPATIE PER IL FASCISMO?
A chi mi accusa di avere avuto simpatie per il fascismo in un lontano passato, rispondo che è una falsità. Ho studiato a fondo il fascismo perchè così mi definivano i miei avversari fin dalla 3^ Liceo, ma la dittatura non mi è mai piaciuta. Dei tanti libri che ho letto, ad avermi convinto di più sono quelli di Renzo De Felice, che guarda caso, pur essendo un socialista, venne bollato come filo fascista da una buona parte dell’intelligenza marxista. E comunque, i miei riferimenti culturali fin da ragazzo sono sempre stati gli autori della Rivoluzione Conservatrice.
INTERESSI STORICI
A chi trova scandaloso il mio ormai antico interesse storico per il periodo della guerra civile a Ferrara, rispondo che mi ha insegnato molto conoscere quelle drammatiche vicende, anzi penso farebbe bene anche a chi mi critica approfondirle. Perchè solo cononoscendo a fondo la storia si può sperare di non ripetere gli errori del passato.
CAMBIAMENTI DI POLTRONA?
A chi insinua che avrei cambiato idea per una poltrona, rispondo che sono stato eletto per la prima volta in Parlamento nel 2001, e nel 1995 ero già consigliere regionale. Nel 2012 ero il leader di un partito( il PDL) che valeva il 37% ma non ho avuto difficoltà a uscirne e ripartire dal 2% (con Fratelli d’Italia) solo per restare fedele aille mie idee. Oggi, a 65 anni suonati, la mia unica ambizione resta sempre la stessa, adempiere con onore al mandato ricevuto.E devo ammettere che mi conforta la stima che trasversalmente ricevo dai colleghi di ogni schieramento politico quale Presidente della Commissione Affari Costituzionali.
UN PENSIERO RIVOLTO AI GIOVANI
Infine, capisco che, per chi ha vissuto le forti contrapposizioni ideologiche del passato convinto di essere sempre dalla parte giusta della Storia, sia difficile rinunciare alle proprie certezze. Non mi aspettavo niente di diverso. Ma confesso che il mio ragionamento era rivolto soprattutto ai giovani. È nei giovani che ripongo le mie speranze. E non può immaginare quanta soddisfazione mi dia vedere trionfare nelle elezioni scolastiche ed universitarie di Ferrara e provincia i giovani che sono cresciuti in Fratelli d’Italia anche grazie ai miei insegnamenti. Grazie.
Alberto Balboni, senatore Fd’I