FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Bambini annegati, la verità nelle autopsie

Oggi gli accertamenti medico legali finalizzati a chiarire le cause dei decessi. Non ci sono indagati, a breve verrà ascoltata la mamma del piccolo tedesco

Bambini annegati, la verità nelle autopsie

Bambini annegati, la verità nelle autopsie

Ferrara, 18 giugno 2025 – Saranno le autopsie a spiegare le ragioni all’origine della doppia tragedia che ha segnato la giornata di domenica sulla costa estense. Dagli accertamenti medico legali sarà infatti possibile stabilire le cause della morte di Malik Cihan Akker, il bambino tedesco di sei anni annegato nella piscina del camping Tahiti di Lido delle Nazioni, e di Rehman Faysal, l’undicenne pachistano trovato senza vita nel tratto di mare davanti al bagno Maremoto di Lido degli Estensi. Per entrambe le drammatiche vicende, il pubblico ministero Stefano Longhi ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Al momento, il fascicolo è contro ignoti.

È probabile dunque che il magistrato voglia attendere di avere qualche elemento in più per poter valutare possibili responsabilità e, qualora fossero ravvisate, procedere eventualmente a iscrivere dei nomi nel registro degli indagati. Il primo passo è dunque quello dell’autopsia. Entrambi gli incarichi verranno conferiti nella giornata di oggi. Il primo è fissato in mattinata per l’undicenne pachistano. La scelta è caduta sul medico legale Marco Tudini. Il secondo, per il bimbo tedesco, sarà nel primo pomeriggio. A occuparsene sarà il medico legale Donatella Fedeli.

Nel frattempo, continuano gli accertamenti a opera dei carabinieri per quanto riguarda la tragedia del Tahiti e della guardia costiera per i fatti di Lido degli Estensi. I militari hanno ascoltato svariati testimoni e hanno svolto le verifiche del caso sulle misure di sicurezza della struttura di Nazioni. Ora la lente si sposterà sulle valutazioni relative agli obblighi di custodia da parte dei genitori dei due minori. In questo senso, a breve dovrebbe essere ascoltata la mamma del piccolo Malik. La famiglia, residente a Monaco e composta dai genitori e da tre figli, era arrivata da pochi giorni al Tahiti per trascorrere un periodo di vacanza.

Tutto sembrava scorrere nel migliore dei modi fino a domenica, quando è accaduto l’impensabile. Malik era entrato in piscina e poco dopo, per cause da chiarire, è stato trovato esanime nell’acqua bassa. Inutili i tentativi di soccorso e la corsa disperata all’ospedale di Cona, dove il bambino è arrivato cadavere. Tra le ipotesi ci sono quella di un malore (forse una congestione) o dell’annegamento avvenuto mentre giocava. Tante le domande che ancora necessitano di una risposta, a partire dal comportamento dei genitori e dal perché sulle prime nessuno si fosse accorto di quanto stava accadendo (va comunque detto che la piscina in quel momento era molto affollata e che tragedie del genere spesso si verificano in un lasso di tempo molto ristretto).

Tanti i nodi da sciogliere anche per quanto riguarda la morte di Rehman Faysal. Stando a quanto emerso finora, il giovane pachistano stava facendo il bagno insieme al fratellino quando è scomparso, inghiottito dal mare. L’undicenne è stato ritrovato verso le 20 all’altezza del Maremoto. Anche in questo caso, oltre alle cause all’origine del decesso va chiarito il ruolo dei genitori, in particolare se stessero vigilando sui giochi dei figli in un tratto di mare che può presentare delle insidie e in un momento in cui i bagnini di salvataggio avevano già terminato il loro servizio. La verità emergerà dal prosieguo delle indagini, ma nulla potrà per cancellare la ferita lasciata da due giovani vite spezzate in quella che avrebbe dovuto essere una domenica di gioia e di sole.