Bambini e autismo, gli aiuti Trecento seguiti dall’Ausl

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Lavorare sulle reazioni sensoriali del bambino. E, anche in questo campo, la diagnosi precoce può fare la differenza perché la possibilità di miglioramenti cognitivi, se si interviene prima, è possibile. Sono solo alcuni degli obiettivi che si è posto il servizio AuslFe dello Spoke sull’autismo che da tempo opera su tutto il Ferrarese per migliorare le condizioni del bambino con disturbi dello spettro autistico, affinché sia più autonomo e ‘adattabile’ all’ambiente in cui vive, dalla famiglia alla scuola e anche nelle relazioni sociali in generale. L’integrazione sociale è una delle ‘mission’ della Giornata internazionale della consapevolezza dell’autismo che ricorre oggi ed è stata sancita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare le comunità degli Stati membri a questo tipo di problema.

A Ferrara il gruppo Spoke autismo si basa su diverse attività ed è coordinato dalla neuropsichiatra e referente dello spoke Ausl dr Francesca Masina. Il punto di forza è l’organizzazione in tutto il territorio provinciale di Gruppi informativi rivolti sopratutto ai genitori per la gestione del paziente con disturbi dello spettro autistico e la sua integrazione sociale. Attività che sono in linea con quanto previsto, dal 2008, dalla regione Emilia-Romagna con il servizio sociale e sanitario che prevede la presa in cura delle persone con autismo "Programma integrato di assistenza" (Pria). Un programma che, ha annunciato in questi giorni l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini, "farà un salto di qualità, nel periodo 2022-2026, per rispondere in modo sempre più efficace e puntuale alla crescente domanda di cure e assistenza, in parallelo con l’aumento generalizzato delle diagnosi di autismo che si va registrando anche in Emilia-Romagna negli anni più recenti".

Lo Spoke autismo di Ferrara organizza Gruppi informativi a tema generale sull’autismo e poi di natura più specifica affinché genitori, insegnanti, educatori, mondo del volontariato di settore siano sempre più informati su cosa vuol dire avere a che fare con bambino con disturbi dello spettro autistico e su come aiutarlo "adattandolo nell’ambiente" spiega la referente Francesca Masina. "Si tratta di gruppi informativi pratici – aggiunge – che servono per capire, ad esempio i motivi dei comportamenti dei bambini e perché in certe situazioni reagiscono in determinati modi". Il servizio Auslfe provvede poi ad organizzare gruppi informativi più specifici come quello tenuto il giorno prima della Giornata internazionale sulla consapevolezza dell’autismo. Il servizio Auslfe oggi ha in carico 300 pazienti.