Banca abusiva Ferrara. "Rapporti fiduciari per muovere soldi illeciti"

Roberto Mirabile, esperto di criminalità africana, analizza la ‘Halawa’, il sistema illecito di movimento di contanti scoperto dalla Finanza nel negozio etnico

Controlli in zona Gad

Controlli in zona Gad

Ferrara, 15 dicembre 2019 - "La presenza di questo sistema in città è sinonimo del fatto che la criminalità nigeriana si è integrata nel profondo. E da tempo". A specificarlo, parlando della cosiddetta Hawala , è Roberto Mirabile, presidente della Onlus ‘La caramella buona’. Lui, che di questioni simili se ne occupa quotidianamente, ne è certo: "Rischia, ora, di aprirsi il classico vaso di Pandora". Ma fermiamoci un attimo e riavvolgiamo il nastro. A Ferrara, la guardia di finanza ha scoperto una vera e propria banca abusiva gestita da due cittadini nigeriani: un sistema assolutamente illegale ma allo stesso tempo estremamente diffuso nelle comunità straniere. Soprattutto in quella nigeriana e cinese. Attenzione, però: "In quelle realtà che hanno a che fare con traffici illegali" precisa ancora Mirabile.

Ecco, dunque, il nodo della questione. "I clan che sono in possesso di i ngenti quantità di liquidi – analizza il presidente dell’associazione – devono trovare il modo di spostarli, ma non possono avvalersi delle banche italiane per vari motivi. Quindi cosa fanno? Raccolgono i soldi, provenienti in particolar modo dal traffico di droga, e affidano tutto a un ‘fiduciario’: una persona fidata che farà da corriere verso il Paese interessato". Alt ancora. Qui le possibilità sono due. La prima è che i centri di raccolta, ovvero dove il denaro viene convogliato (nel caso di Ferrara, il negozio etnico perquisito dalle forze dell’ordine), diventino vere e proprie banche, capaci anche di erogare prestiti ai connazionali, chiaramente con tassi di cambio e commissioni decisamente elevati. La seconda, come detto, è che i soldi partano alla volta della nazione indicata: "Il ‘fiduciario’ – prosegue Mirabile – può essere un uomo del clan che fa questo di ‘lavoro’ oppure un connazionale minacciato dalla stessa mafia nigeriana. Questa persona si attacca letteralmente addosso il contante, con scotch o cellophane, e arriva in un’altra città italiana, dove consegna il tutto ad un secondo corriere, il quale percorrerà un’altra parte di strada. E così via fino in Nigeria".

E qui si parla cifre di tutto rispetto. "Il trasferimento legale dall’Italia alla Nigeria nel 2019 è stato di circa 30 milioni di euro – conclude Mirabile –. Quello illegale sarà almeno dieci volte tanto". Difficile calcolare la somma media per viaggio. Dipende da varie circostanze. Quello che è sicuro è che questa gente non ha il minimo timore di trasportare anche cifre ingenti; come ingoia o nasconde in corpo ovuli di droga, lo stesso fa con le mazzette di banconote. Ma per mettere in piedi questo sistema, come accennato all’inizio, sono necessari tempo, pazienza e una meticolosa organizzazione. E, soprattutto, "una sottovalutazione politica di un fenomeno che c’è ed è sempre più in espansio ne. E che rischia di contenere ben di peggio". Proprio come un vaso di Pandora.