FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Banche, sos personale: "Dopo il biennio d’oro un trimestre di platino. Ma si chiudono le filiali"

Secondo l’ufficio studi della Fisac – Cgil dal 2015 allo scorso anno nella nostra provincia è sparito oltre il 40% del totale degli sportelli "Eppure, se guardiamo i loro bilanci, non sono mai state così bene".

Banche, sos personale: "Dopo il biennio d’oro un trimestre di platino. Ma si chiudono le filiali"

Nel ferrarese c’è stato un calo complessivo quasi del 40% degli sportelli bancari

La rarefazione degli sportelli bancari è una realtà che, da tempo, affligge il nostro territorio. Una recente indagine condotta dall’ufficio studi della Fisac – Cgil, ha certificato che le chiusure nel nostro territorio – dal 2015 allo scorso anno riguardano il 40% del totale degli sportelli. Una percentuale che colloca la nostra provincia ben al di sopra rispetto alla media nazionale (30,9%) e quella regionale (30,6%). "Le banche continuano a chiudere sportelli fisici: eppure, se guardiamo i loro bilanci, viene da dire che non sono mai state così bene: dopo il biennio d’oro, un trimestre 2024 di platino", dicono passando in rassegna i dati Samuel Paganini e Nicola Paganini, ai vertici della federazione dei bancari della Cgil ferrarese. "Il nostro ufficio studi – dicono i sindacalisti al Carlino – ha pubblicato una nota sui risultati dei principali gruppi bancari nel 2023 e nel primo trimestre del 2024. Il margine di interesse sale ancora del 7% rispetto all’analogo periodo del 2023. I primi sette gruppi con sede legale nel nostro paese hanno chiuso l’anno passato con un utile netto di 22,2 miliardi di euro (in aumento del 77,4% rispetto al 2022). Il primo trimestre dell’anno in corso fa registrare utili pari a 6,3 miliardi (+25% rispetto allo stesso periodo del 2023). Il prodotto delle due componenti più significative dell’attività caratteristica bancaria (il margine sui prestiti e le commissioni sui prodotti bancari) ha spinto ulteriormente verso l’alto i ricavi totali (+9,8 % trim/trim). Sul versante costi: quelli per il personale, che hanno registrato un aumento dovuto al rinnovo del contratto, si mantengono mediamente più elevati rispetto allo stesso periodo del 2023, ma in maniera contenuta. Questo dimostra la capacità delle banche di calmierarli, con politiche di riduzione degli organici o mancato rinnovo del turn over". Quindi, scandiscono Paganini e Cavallini, "le grandi banche scoppiano di salute e nonostante questo continuano a chiudere filiali e ridurre il personale. Si tratta di una contraddizione? Dipende dalla prospettiva dalla quale si guarda il fenomeno". Nonostante gli utili stratosferici "le banche continuano a ridurre il personale, ad un ritmo che in qualunque altro settore sarebbe sintomo di una crisi strutturale – osservano i sindacalisti – . Questo è indice di una volontà di cambiamento del modello di business: si va verso una banca che riduce le persone a libro paga, investe sulla tecnologia che, in parte, sostituisce l’essere umano e ne disperde le tracce, tiene a distanza la clientela (chiudendo i presidi fisici) e la chiama solo per venderle il prodotto in campagna quella settimana. Inoltre, chiudendo i poli sui territori, sposta i centri decisionali del credito altrove, con il risultato – che possiamo vedere anche nella nostra provincia – che la raccolta di un territorio viene, in parte consistente, impiegata in un altro territorio (oltre tre miliardi di euro)".