Furti in casa, sgominata una banda

Nel mirino anziani e case isolate. Dieci arresti e due denunce tra Ferrara e Reggio

La conferenza del comandante Desideri per la presentazione dell'operazione dei carabinieri

La conferenza del comandante Desideri per la presentazione dell'operazione dei carabinieri

Ferrara, 8 giugno 2018 - Svaligiavano le abitazioni isolate e preferibilmente abitate da anziani o persone sole. Una banda organizzata e che studiava i propri colpi nei minimi dettagli quella sgominata questa mattina dai carabinieri (VIDEO) del comando provinciale di Ferrara.

I militari hanno eseguito dieci arresti tra Ferrara e Reggio Emilia (FOTO). Le misure cautelari sono state richieste dal sostituto procuratore Ciro Alberto Savino ed emesse dal gip Silvia Marini. Oltre agli arresti ci sono altre due persone denunciate. L’indagine è iniziata nell’ottobre 2017.

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Rubavano di tutto ad anziani, dalle fedi nuziali fino a computer che poi «pulivano» con un hacker che faceva parte dell'organizzazione. In quasi un anno di attività dei carabinieri di Ferrara, la banda di ladri, nomadi italiani, residenti o comunque abitanti nel campo nomadi di Ferrara, di via delle Bonifiche (uno di loro gravitava nel campo nomadi di Reggio Emilia), hanno messo a segno 24 furti per un bottino di 50mila euro in provincia, con puntate a Finale Emilia, in provincia di Modena, mentre la banda era collegata ad altri campi nomadi di Reggio Emilia e Bologna.

Alla fine il pm Alberto Savino e il gip Silvia Marini contestano alla banda dei dieci indagati, 37 capi di imputazione a vario titolo, suddivisi per 24 furti in abitazione, 10 ricettazioni, 1 riciclaggio e 2 utilizzi indebiti di carte per pagamenti e prelievi di denaro contante. All'interno del gruppo di ladri, con un'età tra i 44 e i 19 anni, ognuno aveva un ruolo preciso: chi autista, chi ladro che faceva irruzione nelle case, chi il ruolo di muratore smurando cassaforti, chi svolgeva i sopralluoghi, chi ricettava la refurtiva. Colpivano nelle prime ore serali, si muovevano su strade secondarie per evitare controlli, cambiando spesso le auto usate per i colpi, rubate e non, e dopo i sopralluoghi colpivano nel case dove gli abitanti, seguiti e controllati, spesso anziani, erano fuori casa.

L'indagine ha permesso di riscontrare anche uno dei canali di ricettazione dei preziosi, un Compro oro di Occhiobello (Rovigo), sul quale sono in corso le indagini. Il comandante Gruppo Carabinieri, il colonnello Andrea Desideri, presentando l'operazione che ha interessato 70 carabinieri e reparti speciali per il blitz di stamattina e il supporto di elicottero per il controllo dall'alto, ha ringraziato i militari che hanno partecipato e i magistrati che hanno accolto integralmente i riscontri dell'indagine: «Questa è stata la risposta dello Stato ad un fenomeno messo in atto con reati sgradevoli perché compiuti contro anziani dai 75 agli oltre 80 anni, una risposta data ai cittadini di maggior sicurezza che invitiamo a segnalarci sempre qualsiasi situazione o persone sospette».