MARIO BOVENZI
Cronaca

Bar e negozi vedono già rosa: "Noi, che abbiamo vissuto il Boss. Con Vasco andremo al massimo"

L’annuncio del concerto già porta entusiasmo nelle attività a ridosso del Parco Urbano. Il titolare del negozio di dischi: "Eventi così, magari. Non ho mai venduto tanto come quella sera".

L’annuncio del concerto già porta entusiasmo nelle attività a ridosso del Parco Urbano. Il titolare del negozio di dischi: "Eventi così, magari. Non ho mai venduto tanto come quella sera".

L’annuncio del concerto già porta entusiasmo nelle attività a ridosso del Parco Urbano. Il titolare del negozio di dischi: "Eventi così, magari. Non ho mai venduto tanto come quella sera".

’Liberi liberi’, 1989, il volto di Vasco Rossi in bianco e nero sulla copertina dell’album. Patrik Ferraresi, 49 anni, tiene il disco tra le mani come fosse un tesoro. Attorno i volti in cd e cassetta di Pink Floyd, capelli a caschetto dei Beatles, flemmatico Clapton, la lingua dei Rolling Stones. C’è anche Bruce Springsteen, la bandiera americana, jeans e maglietta. Dice: "Quando c’è stato il concerto al Parco Urbano del Boss andavano via come il pane. Ero seduto lì". Indica il gradino, l’ingresso del Vinyl Store, via XXV Aprile, in quei metri quadrati un mondo di musica, il passato ti guarda, Youtube e Mp3 fuori dalla porta. "Da quel gradino ho seguito il concerto, tremavano i vetri. Bellissimo". Tra un anno tremeranno per le note di Vasco Rossi, ’Liberi, liberi siamo noi. Però liberi da che cosa’. Patrik è certo. "Blasco sarà una benedizione". Per la sua attività, per quelle lungo la strada, per la città. "Di concerti così ne dovrebbero fare due all’anno, ci metterei la firma. Ho un amico che fa panini e pizzette, chiedero al Comune l’autorizzazione a vendere in quei due giorni i panini. Nei giorni del Boss ho dormito qui dentro la notte, c’era un fiume di gente". A febbraio il negozio, un sacrario della musica rock, compie dieci anni.

"Finché eravamo giovani era tutta un’altra cosa. Chissà perché? Chissà perché?". Liberi liberi gira nel piatto della nostalgia, il fruscio della puntina. Pietro Scampano è un volontario della parrocchia Sacra Famiglia, insieme a don Thiago e ad altri ragazzi stanno facendo una lezione nel parco Massari ai bambini che partecipano al campo estivo. "Mia madre compie gli anni nel giorno del concerto, le faccio una sorpresa. Le regalo i biglietti, le piace tanto Vasco". A vederlo cantare Albachiara, Vita spericolata, Splendida giornata, Bollicine andranno anche i genitori di Sofia Montagna, anche lei con la maglietta color amaranto il colore scelto dalla parrocchia guidata da don Marco Bezzi. Di nuovo il pensiero va a Bruce, a quella data – il 18 maggio 2023 – 60mila fan nel Parco Urbano Giorgio Bassani. Prima data italiana del tour dopo un’assenza di sette anni. La paura che la pioggia rovinasse la festa, c’era l’alluvione in Romagna. Non è stato così. Festa è stata.

Monica Pisanu, dipendente del bar Caleffi, quel giorno non c’era dietro il bancone, non lavorava ancora lì. "Ma mi hanno raccontato che c’è stato il pienone. E sono sicura che anche con Vasco ci sarà un’ondata di persone, sarà un fiume, tanti. Un bell’aiuto alle attività commerciali, dai bar ai ristoranti, agli stessi negozi". Questa volta, il caffè nella tazzina, lei ci sarà.

Vado al massimo, vado a gonfie vele, gira il disco. Paste e pizzette, è affollato i Girasoli, via Porta Catena. La titolare si chiama Licia Morselli, sta servendo un cliente. "Lo aspettiamo, ci mettiamo magari anche la bandana", esclama, entusiasta per questo nuovo evento che portà la sua Ferrara a brillare nella vetrina della musica, sotto i riflettori del palcoscenico nazionale. E voglio proprio vedere, voglio proprio vedere. Il profumo del vinile, l’attesa di una voce che ha fatto sognare generazioni, che romperà quell’attimo infinito di silenzio che procede ogni concerto, i volti e gli occhi puntati lassù, sul palco. Ci vuole pazienza, un anno che scorre. Kafè Bacchelli, tavolini e sorrisi all’ingresso del Parco Urbano. Anche lì, il rocker dall’America portò brani e il tutto esaurito. Davide Cremonini è il titolare, è ormai l’una, il rumore di forchetta e coltello, il vocio che si interrompe quando arrivano i piatti. Ancora gli brillano gli occhi quando la memoria lo porta al concerto, Bruce con la chitarra. "Un grande evento per Ferrara, come sarà un grande evento Vasco". Vado al massimo, vado a gonfie vele.