Barricate anti migranti, Lodi condannato. Paga 1.620 euro per evitare l'arresto

Prima condanna (penale), da quando fa politica, per il segretario della Lega Nicola ‘Naomo’ Lodi

Nicola Naomo Lodi durante la manifestazione del marzo 2016 (Businesspress)

BARRICATE EXTRACOMUNITARI SAN BARTOLOMEO

Ferrara, 17 novembre 2018 - Prima condanna (penale), da quando fa politica, per il segretario della Lega Nicola ‘Naomo’ Lodi. Ieri il tribunale lo ha condannato a pagare 1.620 euro di ammenda – dopo il patteggiamento che ne ha evitato i cinque giorni di arresto – per manifestazione non autorizzata in luogo pubblico. In calce la possibilità di pagare a rate. I fatti sono quelli di San Bartolomeo in Bosco, la frazione di Ferrara che Lodi avrebbe voluto trasformare in una «Gorino due». In una comunità, insomma, come accaduto nelle giornate del Delta, che scende in strada per sbarrare le porte ai richiedenti asilo.

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A San Bartolomeo era un sabato mattina del marzo 2016 e faceva un freddo cane. Lodi assieme ad alcuni sodali alzò un bancale e accese un paio di fumogeni di colore arancione per dire «no» all’arrivo di 12 migranti. C’erano, quella mattina, più aspettative che persone nella frazione. A differenza dei cortei, ben più partecipati, che invece avevano sfilato per le vie della frazione nelle giornate precedenti alle barricate.

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Per certi aspetti il caso Gorino – e San Bartolomeo ne fu la dimostrazione – resta un fenomeno a parte, originale e inimitabile per quello che successe e per i fari che si accesero sulla comunità raggrumata alla foce del Po. Sul posto, a San Bartolomeo, arrivarono oltre ai cronisti locali anche i carabinieri della stazione. Il blitz del leghista in ascesa venne registrato e, oltre che guadagnare spazio sui giornali, divenne anche notizia di reato. La macchina della giustizia si mise in moto. Lodi venne rinviato a giudizio per manifestazione non autorizzata in luogo pubblico. Ieri mattina l’epilogo finale sul blitz del leghista difeso dall’avvocato (e parlamentare del Carroccio) Maura Tomasi. La Lega si trincera attorno al segretario comunale che promette, nell’intervista qui a fianco, di continuare «a combattere per la causa».

m. s.