Bartali, il campione che salvò gli ebrei

Con la sua azione il campione di ciclismo ha contribuito al salvataggio di 800 persone.

Bartali, il campione   che salvò gli ebrei

Bartali, il campione che salvò gli ebrei

Il campione

che salvò gli ebrei

Gino Bartali, è nato a Firenze nel 1914 ed è stato un famoso campione di ciclismo.

Dopo l’occupazione tedesca in Italia nel settembre 1943, Bartali,che era un corriere della Resistenza, giocò un ruolo molto importante nel salvataggio degli ebrei da parte della Delegazione per l’assistenza agli immigrati.

Con la scusa di allenarsi, trasportava documenti falsi nel manubrio e nella sella della sua bicicletta, e poi li consegnava alle famiglie dei perseguitati . Quando veniva fermato e perquisito, chiedeva espressamente che la bicicletta non venisse toccata, giustificandosi dicendo che le diverse parti del mezzo erano state attentamente calibrate per ottenere la massima velocità.

Sono diverse le testimonianze dell’opera di salvataggio di Bartali. Prima tra tutte quella di Giulia Donati una donna fiorentina che dal 1974 vive ad Israele, a cui Gino consegnò personalmente i documenti falsificati che salvarono tutta la sua famiglia. Gino Bartali aiutò a salvare anche la famiglia Goldenberg. Quando più tardi, dopo l’occupazione tedesca, i Goldenberg furono costretti a nascondersi, Bartali offrì loro rifugio in uno scantinato che possedeva.

Ricercato dalla polizia fascista, Bartali sfollò a Città di Castello, dove rimase cinque mesi, nascosto da parenti e amici. Morì nel primo pomeriggio del 5 maggio del 2000 e fu sepolto nel cimitero di Ema, la sua città natale.

Con la sua azione, Bartali ha contribuito al salvataggio di 800 persone.

Il 2 ottobre 2011 fu infatti inserito tra i “Giusti dell’Olocausto” nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova, mentre il 23 settembre 2013 venne dichiarato “Giusto tra le Nazioni”dallo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah . Il bene si fa ma non si dice,e certe medaglie si appendono all’anima e non alla giacca.

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