"Basta con i rumori dell’essiccatoio"

I residenti hanno promosso una petizione contro il frastuono creato dall’impianto inaugurato di recente

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Pochi giorni fa a Ripapersico è stato inaugurato alla presenza del presidente della Regione Stefano Bonaccini e dei consiglieri regionali Paolo Calvano e Marcella Zappaterra, ma dopo pochi giorni si sono manifestati dei problemi nel funzionamento del grande essiccatoio, molto più grande e moderno del precedente. C’è però un indesiderato effetto collaterale: il rumore prodotto dallo stabilimento, che secondo i residenti si sente non soltanto a breve distanza dall’azienda, l’Erba del Persico, ma anche in larga parte della frazione portuense, perfino a Portomaggiore e Portorotta a seconda di come tira il vento.

Il disagio ha indotto un gruppo di residenti a promuovere una petizione, che in pochi giorni ha superato abbondantemente la cinquanta firme. Tra i promotori Marcello Morelli, che abita a poche centinaia di metri dallo stabilimento. "Ho lavorato vent’anni all’Erba del Persico, ma non ha mai prodotto rumori così forti – racconta indignato – e non solo perché era più piccolo, un terzo di quello attuale ed era tutto chiuso. Invece adesso, fino a mezzanotte, il funzionamento rompe i timpani".

Secondo Morelli l’eccessivo rumore "deriva dalla ciminiera che aspira i vapori prodotti dall’essiccatoio". Il rumore effettivamente è persistente e provoca disagio. "Mi dicono che in alcuni punti il rumore è assordante. Una situazione che va avanti fin dalle prime battute dell’apertura dello stabilimento. Una settimana fa un tecnico ha installato uno strumento per misurare l’inquinamento acustico e ha accertato 65 decibel, superiore ai limiti di legge. Abbiamo fatto una misurazione anche nella nostra camera da letto, con la finestra chiusa, dove lo strumento ha misurato 48 decibel". Il presidente dell’Erba del Persico Paolo Bruni ha promesso di correggere la situazione;

Marcello Morelli, alla luce della lunga esperienza nello stesso stabilimento, un’idea per fronteggiare i rumori ce l’ha. "Bisogna installare i silenziatori nella ciminiera, com’era prima. Invece hanno installato solo dei pannelli fonoassorbenti; sono inefficaci, perché le onde del suono si riflettono sul muro del capannone e si propagano all’esterno". Nel fine settimana c’è stata una tregua. "C’è stata un’avaria a un macchinario, un principio d’incendio – interviene la promotrice della petizione, che preferisce mantenere l’anonimato – Per due giorni l’essiccatoio non ha funzionato e sono tornata a sentire gli uccellini e i trattori nei campi, insomma la campagna senza inquinamento acustico. Ma stamattina (ieri ndr) alle 6.15 è ricominciata la rumba". La protesta si allarga.

Franco Vanini