Ferrara, benzina sottocosto agli amici: quattro anni

Condannato l’impiegato che usava in maniera indebita le carte carburante del Comune. I complici patteggiano la pena

Benzina sottocosto agli amici, arriva la condanna (foto d'archivio Spf)

Benzina sottocosto agli amici, arriva la condanna (foto d'archivio Spf)

Ferrara, 18 luglio 2019 - Quattro anni e due mesi per aver ‘spremuto’ le carte carburante del Comune e aver rivenduto la benzina sottocosto agli amici. Si chiude così il primo step giudiziario per Englebert Balbo, dipendente pubblico infedele arrestato dai carabinieri a seguito della segnalazione di un dirigente comunale. Insieme al principale imputato, davanti al gup Silvia Marini e al pubblico ministero Ciro Alberto Savino sono comparsi anche i cinque complici, cioè la moglie e altri quattro soggetti coinvolti a vario titolo con l’accusa di ricettazione. La donna (difesa dall’avvocato Valentina Bordonaro) ha patteggiato otto mesi con sospensione della pena. Due complici hanno patteggiato due mesi e venti giorni e due mesi di reclusione mentre per l’ultima coppia di coimputati è stata avanzata una richiesta di messa in prova ai servizi sociali (udienza l’11 dicembre per definirne i termini).

Per Balbo (assistito dagli avvocati Claudio Maruzzi e Pasquale Longobucco) il giudice ha disposto anche un risarcimento da diecimila euro per il Comune, parte civile con l’avvocato Vittorio Zappaterra. «Siamo soddisfatti – ha commentato il legale –. È stato riconosciuto il risarcimento sia del danno patrimoniale che di quello non patrimoniale, come conseguenza della lesione della reputazione dell’ente pubblico». L’avvocato Longobucco, dopo la condanna in abbreviato, si prepara a impugnare la sentenza. «Leggeremo le motivazioni e valuteremo l’Appello – ha osservato –. Siamo convinti delle nostre ragioni: il fatto non si discute, ma riteniamo che quelle condotte non costituiscano il reato ipotizzato dalla procura». Balbo era accusato di furto aggravato e indebito utilizzo di carte di credito, in certi casi in concorso con la moglie, mentre gli altri imputati dovevano rispondere di ricettazione.