Berco, trovata l’intesa sul rinnovo contrattuale

Copparo, l’annuncio dei sindacati: "Incrementi salariali e ripristino del premio ferie"

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Nei prossimi giorni verrà ratificato il rinnovo del Contratto collettivo integrativo aziendale di Berco (Thyssenkrupp). I dipendenti, con una importante partecipazione (con un’affluenza di oltre il 70% dei dipendenti degli stabilimenti di Copparo e Castelfranco Veneto, e oltre il 96% di voti favorevoli) hanno infatti approvato l’ipotesi di accordo di rinnovo del contratto, sottoscritta a fine luglio dopo 7 mesi di trattativa. "Era il settembre 2020 quando l’Azienda comunicava la disdetta di oltre 50 anni di contrattazione aziendale, con l’obiettivo di riportare i 1.500 addetti del gruppo alle condizioni base di contratto nazionale, cancellando diritti e salario aziendale fino a 8.000 euro l’anno – riportano in una nota Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm di Ferrara, Fim Cisl e Fiom Cgil di Treviso, e Rsu di Copparo e Castelfranco Veneto –. A quella decisione i lavoratori risposero con il blocco totale della produzione e delle spedizioni attraverso uno sciopero e un presidio portato avanti per 7 giorni consecutivi, arrivando a riconquistare la contrattazione che l’azienda voleva cancellare. Oggi, a distanza di soli due anni, le Rsu degli stabilimenti di Copparo e Castelfranco Veneto e le organizzazioni sindacali di Ferrara e Treviso sono arrivate a sottoscrivere un rinnovo di contratto aziendale importante, in un contesto economico e sociale molto complicato per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Un contratto che diventa di Gruppo, avendo unificato al rialzo i due precedenti contratti sottoscritti negli anni a Copparo e Castelfranco Veneto".

Nello specifico, con il rinnovo del contratto si sono garantiti incrementi salariali attraverso l’incremento delle maggiorazioni per tutte le tipologie di turno da 1,5 fino a 2,5 punti percentuali ulteriori rispetto a quelli importanti già contratti nel passato; la riduzione del contributo a carico dei lavoratori per il servizio mensa; il ripristino di un premio feriale da erogarsi ogni anno con la mensilità del mese di giugno e calcolato nella misura del 2,5% della retribuzione; l’incremento del premio di risultato, che potrà arrivare a un importo massimo di 3.400 euro. "Oltre a queste rilevanti condizioni salariali, si è rafforzato il sistema delle relazioni sindacali – prosegue la nota – incrementando i momenti di incontro, rafforzando il ruolo delle Commissioni aziendali e vincolando l’azienda all’utilizzo degli ammortizzatori sociali nel caso di eventuali momenti di crisi". Da ultimo, rilevante "è l’inserimento nei percorsi di stabilizzazione anche dei lavoratori a tempo indeterminato presso le agenzie di somministrazione e degli staff leasing". Per Rsu e organizzazioni sindacali, dunque, il risultato raggiunto è ritenuto "un modello importante per la contrattazione aziendale".

Valerio Franzoni