Bergamini, il ’forfait’ di tre giudici

Al processo per la morte del calciatore udienza rinviata per la loro assenza. E 4 testimoni non si presentano

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ARGENTA

di Cristina Rufini

Un colpo di scena dietro l’altro al processo per la morte di Donato Denis Bergamini, il calciatore argentano trovato cadavere sulla Statale Jonica, il 18 novembre del 1989. Processo che vede alla sbarra per concorso in omicidio volontario la ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò. Dopo la deposizione choc nella precedenza udienza dell’allora procuratore capo di Castrovillari, Ottavio Abbate, convocato d’urgenza dopo le gravi affermazioni su presunte irregolarità nel verbale sulla ricognizione cadavere, ieri il processo è stato caratterizzato dalle assenze ’pesanti’. Sette i testimoni che avrebbero dovuto raccontare la loro versione davanti alla Corte di Assise. Quattro di loro, però, hanno inviato nei giorni precedenti ’legittimi impedimenti’ a presentarsi in aula. Tutti testi legati alla cerchia delle conoscenze di Bergamini. Ma la vera sorpresa per l’avvocato Fabio Anselmo e la sua collaboratrice Silvia Galeone, c’è stata ieri quando in aula la presidente della Corte di Assiste, il giudice Paola Lucente, ha comunicato con evidente costernazione che ben tre dei sei giudici popolari non potevano essere presenti: impossibile andare avanti. Così i tre testimoni che si erano premurati di essere presenti e l’avvocato Anselmo hanno ripreso la strada di casa, per tornare a Cosenza l’8 luglio prossimo. Ma il clima su questo processo che arriva 32 anni dopo la morte del calciatore si sta facendo sempre più pesante.

"Ieri 7 giugno – racconta Anselmo – parto da Ferrara insieme alla mia collaboratrice Silvia Galeone per raggiungere Cosenza in vista dell’udienza di oggi (ieri, ndr). Durante il viaggio apprendiamo che ben 4 testimoni dei sette previsti si sono giustificati per evitare di essere presenti all’udienza. Una di loro, che aveva importunato la povera Donata Bergamini nei giorni scorsi, si sarebbe ammalata improvvisamente di lombosciatalgia. Un altro, che parimenti aveva importunato Donata nei giorni scorsi, lamenterebbe patologie varie, di data imprecisata. Entrambi avrebbero scaricato su di lei la ’seccatura’ di doversi recare a Cosenza, dimenticando il fatto che testimoniare é un dovere civico e sopratutto che stavano lamentandosi con la sorella della vittima. Un’altra testimone sarebbe stata colpita da una improvvisa crisi depressiva, diagnosticata da un dermatologo. Oggi in aula apprendiamo dell’assenza di tre giudici popolari con varie motivazioni". I testimoni non presentatisi in aula, con giustificazioni sono: Renzo Castagnini, giocatore del Cosenza con Bergamini e oggi direttore sportivo del Palermo Calcio; Giuliana Tampieri, amica di Bergamini; Lorella Tagliani, moglie dell’ex calciatore del Cosenza, Caneo e Ievdo Bracciaolo, cugino di Bergamini.