Betlem, la Cgil "È andata così"

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Questione Betlem, ribadisce la sua posizione la Funzione pubblica della Cgil con Marco Righi che così risponde alle critiche di un lettore. "Siamo partiti – precisa – da una richiesta da parte dell’attuale proprietà del Betlem, in accordo con Coop Serena di effettuare una cessione di ramo di azienda in deroga ad una norma di legge proponendo contratti individuali che nella sostanza, oltre a peggiorare le condizioni di lavoro, obbligavano lavoratrici e lavoratori a dimettersi per poi essere riassunti. Sia chiaro – sottolinea il sindacalista – che tutto il percorso se avesse trovato i lavoratori d’accordo sarebbe stato legale e legittimo. Peccato che la parte in questione non fosse dell’idea di dimettersi rinunciando ad ogni forma di tutela anche sindacale. Il percorso normativo è stato ripristinato e tutte le parti si troveranno al tavolo il 13 dicembre per l’esame congiunto così come previsto dal codice civile per definire il passaggio. Grazie all’azione sindacale nessun lavoratore si dovrà dimettere. Il sindacato non ha l’ambire di cambiare il mondo, ma se ogni piccola azione di salvaguardia dei posti di lavoro e delle tutele salariali aiuta a migliorare un pochino le condizioni di vita di qualcuno credo non sia una cosa malvagia. Preme ricordare che l’arcivescovo Perego ha sempre detto che non si tratta di un problema economico ma organizzativo. Pertanto ha legittimamente pensato di affidare una struttura ad un soggetto esterno. L’autonomia imprenditoriale prevede anche questo. Insinuare che le conseguenze dell’azione sindacale manderebbero ‘in malora Betlem con i suoi debiti e vedrebbe il crollo dei tetti delle chiese’ è affermazione azzardata e quanto più lontano ci sia dal veritiero. Invitiamo a verificare se in questi anni il Betlem abbia mai fatto ricorso a strumenti previsti dalla legislazione che potessero soccorrere la struttura in crisi economica, oppure attivato gli istituti previdenziali perché non più in grado di erogare i ‘lauti stipendi’ dei lavoratori. Se di crisi finanziaria si fosse trattato, allora si sarebbe dovuto correre ai ripari già da tempo, prima di andare in malora perché si sa che quando i tetti crollano si deve intervenire con urgenza".