Bimba morta a Ferrara: indagati i genitori. E' caduta dalla bici

La piccola uccisa da un’emorragia cerebrale conseguente all’incidente: disposta l'autopsia. Da chiarire se un intervento immediato avrebbe potuto salvarla

Gli agenti della Polizia davanti all’ingresso del condominio dove viveva la piccola

Gli agenti della Polizia davanti all’ingresso del condominio dove viveva la piccola

Ferrara 13 agosto 2021 - Una tragedia. Da qualsiasi parte la si guardi è una tragedia che devasta una famiglia. Lo è sempre la morte di un figlio, perché qualcosa di talmente innaturale che è impossibile comprendere. Tanto più se un genitore, magari senza ragione, se ne fa una colpa. Probabilmente per la bambina marocchina di otto anni morta giovedì intorno all’ora di pranzo non si sarebbe potuto fare niente di più. Ma questo dovrà essere l’autopsia a stabilirlo con certezza. Esame che sarà eseguito domani, come disposto dal pm Fabrizio Valloni per capire se un intervento tempestivo dopo la caduta avrebbe potuto salvargli la vita. Per questo, come atto dovuto, i genitori sono stati iscritti nel registro degli indagati, aperto dal magistrato per omicidio colposo. Ripetiamo un atto dovuto. La disgrazia. Nel tardo pomeriggio del giorno precedente, intorno alle 18, la piccola era uscita insieme al fratello di due anni più grande per fare un giro in bici, nella zona dell’acquedotto. Un momento di gioco e spensieratezza durante il quale però la bambina accidentalmente era caduta sbattendo la testa. Un breve momento di paura e poi tutto passato, sembrava: il ritorno a casa,un po’ di ghiaccio sulla testa dove almeno all’apparenza non erano rimasti segni della caduta e via a letto. Poi, nella notte, l’inizio dei primi malesseri e alla mattina l’inizio del vomito e delle condizioni sempre più gravi fino a quando non sono stati allertati i sanitari del 118, ma quando i medici sono arrivati la piccola era già in condizioni disperate e, nonostante sia stato fatto di tutto per salvarla, il suo cuoricino ha smesso di battere intorno alle 13. Gli accertamenti. Da qui sono iniziate le indagini della squadra mobile di Ferrara, con il racconto dei genitori in lacrime di quanto accaduto il pomeriggio precedente e di come sembrasse una banale caduta, frequente coi bambini. E invece no, è stata una caduta malvagia, che non ha mostrato subito i segni della devastazione che aveva creato. Dalle testimonianze raccolte è emerso come fratello e sorella fossero andati a giocare all’acquedotto, la successiva caduta che apparentemente non sembrava avere avuto conseguenze, tanto che la piccola era tornata a casa, tranquilla. Poi nel corso della notte le prime avvisaglie di malesseri, fino alla mattina quando sono cominciati nausea e vomito. Sempre più insistenti fino a quando non è stato allertato il 118: da lì in poi il disperato tentativo di strapparla alla morte. Quanto emerso fino a ora, comunque, non fa pensare a niente di diverso da una maledetta tragedia. Il corpicino della bambina è a disposizione della magistratura e sabato sarà appunto eseguita l’autopsia per trovare conferme alle prime risultanze dell’indagine cadaverica eseguita dal medico legale Raffaella Marino, da cui non sarebbero emersi elementi che possano far pensare a una dinamica diversa da quella raccontata dai familiari e dal fratellino di dieci anni che era con lei al momento della caduta.