Bimbo annegato a Ca’ Laura, dissequestrata la piscina Sopralluogo con il consulente

Il medico legale nominato dal titolare ha esaminato i luoghi. L’attività riparte

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Via i sigilli dalla piscina dell’agriturismo Ca’ Laura di Bosco Mesola, la struttura nella quale il 12 luglio ha perso la vita il piccolo Maxsimiliano Grandi. Il bimbo, 4 anni, per cause ancora in fase di accertamento è caduto nella vasca degli adulti morendo annegato. Da quel giorno, l’area era stata posta sotto sequestro per consentire ai carabinieri – coordinati dal sostituto procuratore Stefano Longhi – di ricostruire i contorni della tragedia e valutare eventuali responsabilità. Per la morte del piccolo Maxsimiliano sono stati iscritti nel registro degli indagati il titolare di Ca’ Laura, Gabriele Mantovani (assistito dall’avvocato Mirca Ferrari), e la madre del bimbo, Veronica Romanelli (avvocato Gianni Ricciuti). Per loro l’ipotesi di reato formulata dalla procura è omicidio colposo. Nei giorni scorsi, a quanto si apprende, la piscina è stata dissequestrata, permettendo così la riapertura della gestione.

"Il mio assistito ha ricominciato a lavorare – spiega l’avvocato Ferrari –. Prima lo faceva con gioia ma ora è tutto diverso. Sa che deve continuare ma lo fa con il cuore che piange". Il legale si dice inoltre certo che il responsabile della struttura abbia fatto "tutto quello che c’era da fare. In vent’anni di gestione non si era mai verificato alcun tipo di infortunio". Le indagini sulla tragedia proseguono, in attesa che i consulenti medico legali depositino l’esito dell’autopsia sul corpicino di Maxsimiliano. Nel frattempo, ieri pomeriggio a Ca’ Laura si è svolto un altro sopralluogo. Ad effettuare una ricognizione sul luogo della morte del bambino è stato Francesco Maria Avato, il medico legale nominato come consulente dalla difesa del gestore della struttura.

f. m.