Incidente a Ferrara, bimbo morto. Lo strazio della madre: "Filippo rispondimi"

La tragedia di Torre Fossa: i primi soccorsi dopo il tragico incidente che ha portato via la vita al piccolo di 10 annii

La polizia durante i soccorsi giovedì sera in via Fabbri

La polizia durante i soccorsi giovedì sera in via Fabbri

Ferrara, 11 agosto 2018 - «Filippo rispondimi». Sono le urla di Graziella Zappalà ad attirare i primi soccorritori in via Giuseppe Fabbri subito dopo l’incidente dell’altra notte. La donna, 47 anni, chiama il figlioletto di dieci. Ma il suo Filippo non può più risponderle. Il suo cuore ha cessato di battere subito dopo l’impatto contro il parapetto di un ponte e il volo nella scarpata di un campo di mais. «Abito proprio qui di fronte – racconta Marco Caselli, il primo ad arrivare sul luogo dello schianto –. Ero in casa e ho sentito un botto violentissimo. Non è la prima volta che si verificano incidenti in questa curva. Ho subito capito cosa stava succedendo». Caselli corre fuori, nel buio della campagna reso ancora più cupo dal violento fortunale che sta sferzando la zona. «Mi sono avvicinato con una pila e li ho visti.

Lei aveva una ferita al volto. Il bambino era immobile. Ho chiamato i soccorsi e, insieme a un altro vicino, li ho coperti con degli ombrelli per ripararli dalla pioggia. Purtroppo – conclude – non abbiamo potuto fare altro». E per Filippo Partigiani non possono fare nulla neppure i sanitari del 118, giunti sul posto poco dopo la chiamata. Quando arrivano in via Fabbri, mamma e figlio sono fuori dall’auto. Lui senza vita e lei ferita.

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La notizia della morte di Filippo si sparge rapidamente tra Sant’Egidio, dove abitava coi genitori, e Gaibanella, dove andava a scuola. Il bimbo, amante dello sport e da qualche tempo attivo tra i piccoli musici della contrada di San Luca, aveva concluso la quinta elementare e si preparava ad andare in prima media, alla scuola Bonati. Anche in vista dell’inizio del nuovo ciclo scolastico in città, papà Stefano Partigiani, autista di Tper, e mamma Graziella, insegnante, si stavano preparando a lasciare la casa di via del Poggetto per trasferirsi a Ferrara. Ma la nuova abitazione non potrà più ospitare i sorrisi e i giochi di Filippo. «Era un bambino solare, delizioso e vivace – lo ricorda Teresa Catozzi, segretaria della scuola materna Sant’Agnese di Gaibanella –. Filippo frequentava la nostra refezione: veniva a pranzo due volte alla settimana». In paese il dolore è straziante. «Ho parlato con tante mamme – prosegue Catozzi –: sono tutte disperate. I bambini piangono per la scomparsa del loro amichetto. È una tragedia per il paese e per tutti quelli che lo conoscevano».