Covid Ferrara: positivi in aumento, 'superlavoro’ per le Usca

Il direttore sanitario dell’Ausl: "Variante più contagiosa. L’anno scorso le Unità assistenziali seguivano 67 pazienti, oggi sono 107"

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di Federico Di Bisceglie

Che il Covid abbia rialzato la testa lo scriviamo da un po’. Ma sono i numeri, come spesso accade, a darci la misura di quanto la pandemia sia tutt’altro che in recessione. Non solo. A complicare ulteriormente il quadro, rispetto anche solo allo scorso anno, c’è la variante Omicron che, a differenza della Delta, resiste al caldo. "Il 9 luglio dello scorso anno – scandisce Emanuele Ciotti, direttore sanitario dell’azienda Usl – l’incidenza dei positivi sul nostro territorio era dell’1,15 per cento. In termini assoluti, nelle strutture ospedaliere erano ricoverati dieci pazienti e c’erano 41 persone positive. Oggi, abbiamo quasi seimila positivi e 92 persone ricoverate nelle strutture del territorio". L’incidenza è di 1.089 positivi per centomila abitanti. Insomma, il contesto è decisamente più ’stressato’ rispetto allo scorso anno. Anche gli interventi delle unità speciali di continuità assistenziali restituiscono la fotografia di un quadro sanitariamente più complesso rispetto a quello del 2021. Basti pensare, dettaglia Ciotti, che il 5 luglio dello scorso anno "i pazienti assistiti erano 67 e le visite delle Usca si limitavano a 18. Alla stessa data di quest’anno, il sistema delle unità di continuità assistenziale registra 107 pazienti presi in carico e ben 43 visite".

Da un anno all’altro, oltre ad avere "una variante più contagiosa", fortunatamente "le Usca hanno implementato le loro competenze e agiscono in modo molto mirato con i pazienti". In questo contesto, come detto in premessa, l’elemento determinante è la "forte capacità diffusoria della nuova variante". Tuttavia, pur essendo più contagiosa, Ciotti la descrive come "meno invasiva sotto il profilo degli effetti respiratori". Fatta questa premessa, Omicron "non è comunque da sottovalutare". Anche perché, proprio per via della sua ampia capacità di diffondersi, "ogni occasione di socialità, anche all’aperto, è purtroppo un momento ideale per la diffusione del contagio". Eppure Ciotti tiene a precisare che "non si deve rinunciare alla socialità". Il suo è più che altro un invito a "mantenere alto il livello di attenzione e di cautele". Soprattutto tra le persone considerate ‘fragili’. Sì, perché è su di loro che il Covid, anche nella nuova variante, ha ripercussioni più gravi.

"Con Omicron – riprende Ciotti – le ospedalizzazioni sono comunque inferiori rispetto a quando era diffusa la variante Delta. Tuttavia, per i fragili la contrazione dell’attuale variante (resistente anche al caldo estivo differentemente dalla Delta), può essere un elemento di forte destabilizzazione. Dunque, se un paziente fragile già con patologie pregresse viene contagiato con Omicron, rischia di finire in terapia intensiva. Ed è per questo che, comunque, non bisogna sottovalutare questa recrudescenza pandemica".