Botte e minacce con la pistola alla giovane moglie, pena di quattro anni

La coppia viveva nel degrado più assoluto. Lui: "Ti uccido e poi porto il corpo in aperta campagna e lo brucio"

Violenze, molte, prevaricazione. Maltrattamenti fisici e morali per la giovanissima sposa e una vita vissuta in situazione di degrado. E’ lo spaccato emerso nel corso del processo che ha visto alla sbarra un ventinovenne originario del Bergamasco, per accuse molto pesanti. Secondo quanto raccontato dalla ragazza che si era sposata con lui nel 2017, a 19 anni, la coppia viveva insieme molti animali e in condizioni igienico-sanitarie devastanti: dormivano per terra, non avevano il bagno. Sempre chiusi in casa. La ragazza ha raccontato di maltrattamenti che il suo ex marito compiva pure sugli animali. Si sentiva ripetere spesso che lei non era in grado di badare a se stessa. Che non capiva. Non le permetteva di avere un’ indipendenza economica, nonostante fosse lei a fare qualche lavoretto, mentre lui percepiva il reddito di cittadinanza.

La situazione, poi, è peggiorata dopo la scoperta di un tradimento da parte della ex moglie. Da allora sono iniziate anche le minacce di morte con una pistola ad aria compressa. Minaccia che aveva contribuito a intimorire ancor più la ragazza. Sempre più succube e spaventata di che cosa sarebbe potuto accaderle. Non solo. Per accreditare le sue intenzioni, era solito raccontarle il piano ideato da mettere in atto dopo averla uccisa: "Porto il tuo corpo in aperta campagna e poi lo brucio", le diceva. Impossibile resistere in una situazione simile, ma nonostante tutto la giovane trovava il coraggio di uscire da questa spirale di violenze, lei che aveva subito abusi dal nonno quando era piccola, secondo quanto da lei stessa raccontato. Troppo fragile. Ma nel 2021 trova la forza di raccontare tutto ai carabinieri. Da qui la perquisizione in quella casa-prigione, la scoperta delle condizioni di vita e le accuse di maltrattamenti e diviolenza sessuale. "Racconti della parte offesa che hanno trovato riscontri – ha sottolineato il pubblico ministero Fabrizio Valloni ieri nella sua requisitoria – chiedo quindi la condanna a tre anni per la violenza sessuale e uno per i maltrattamenti". "La mia cliente ha vissuto una condizione devastante – ha dichiarato l’avvocato Sara Bruno, che ha assistito la ragazza – in uno stato di sudditanza. In perenne ricerca di attenzioni e di amore. Per questo ha sopportato a lungo, anche perché forse troppo fragile per trovare il coraggio di uscire dalla spirale di violenza". L’imputato era assistito dall’avvocato Edmondo Morrone di Gaudioso Capecelatro, del foto di Milano. E’ stato condannato a quattro anni.

cri.ru.