Pesta a sangue il vicino, ai domiciliari dopo l’arresto

L’uomo, 64 anni, ha patteggiato un anno. Le vittime: «Per noi è una tortura»

Gian Roberto Luzi, la vittima, con la moglie Maria Rita

Gian Roberto Luzi, la vittima, con la moglie Maria Rita

Ferrara, 17 marzo 2017 - Ha patteggiato un anno ai domiciliari con braccialetto elettronico Carlo Dedoni, il 64enne arrestato dai carabinieri dopo aver pestato a sangue un vicino di casa al culmine di una lite.

L’uomo, già noto per altri episodi di minacce e aggressioni ai danni dei dirimpettai, ha cercato di difendersi spiegando di essere continuamente offeso dai vicini. Alla fine dell’udienza, davanti al giudice Sandra Lepore, le parti si sono accordate per la pena da scontare. Soddisfatta a metà la moglie della vittima, Maria Rita Volpi, parte civile con l’avvocato Patrizia Micai. «La decisione è perfetta dal punto di vista giuridico – chiosa –. Ma i domiciliari per noi sono una tortura». Nel frattempo la vittima del pestaggio, Gian Roberto Luzi, è trattenuto in ospedale per accertamenti. Per i medici del Sant’Anna ne avrà per 25 giorni.