Ferrara, giovane preso a bottigliate in testa nel parchetto

Una rissa tra stranieri in piazzetta Toti è degenerata nel violento episodio

L'esercito in zona Gad a Ferrara (Businesspress)

L'esercito in zona Gad a Ferrara (Businesspress)

Ferrara, 13 agosto 2018 - Ancora una domenica di sangue al quartiere Giardino. Ieri è toccato a piazzetta Toti fare da teatro a una lite regolata a colpi di bottiglia. Il risultato, la vittima a terra con il volto ridotto a una maschera di sangue e l’aggressore (o gli aggressori, sul dettaglio sono ancora in corso accertamenti) che se la dà a gambe. Insomma, tra risse, agguati a colpi di machete, coltelli e bastoni, i residenti della zona stazione continuano a non avere pace.

L’ultimo episodio di un’escalation di violenza che prosegue ormai da settimane si consuma intorno alle 15. Nel parco di piazzetta Toti (vicino all’area sgambamento cani, per intendersi) c’è un gruppo di stranieri. Stanno chiacchierando, approfittando dell’ombra degli alberi. Tra loro c’è anche un bimbo. Ad un tratto, nell’area verde arrivano alcuni soggetti in bicicletta. Uno di loro (o forse più) prende di mira una persona in particolare. Si tratta di un nigeriano sui trent’anni. Gli piomba addosso senza nemmeno dargli il tempo di reagire. In mano ha una bottiglia.

Il vetro luccica e fende l’aria spessa e si spacca sul volto della vittima che stramazza a terra. Una spedizione punitiva. Dopo aver colpito, l’aggressore si allontana in bici tra le urla dei presenti e di altri stranieri accorsi a seguito del parapiglia. Il trentenne rimane a terra dolorante. Il volto è coperto di sangue. Chiama aiuto a gran voce. In piazzetta Toti arrivano i militari dell’operazione ‘Strade sicure’, una pattuglia di carabinieri e un’ambulanza. Il ragazzo viene medicato e portato all’ospedale di Cona. Ha perso parecchio sangue, ma le sue condizioni non sono gravi. I carabinieri hanno controllato tutti i presenti e raccolto informazioni sugli aggressori, già tutti volatilizzati all’arrivo delle pattuglie.

Uno dei presenti, anch’esso nigeriano, viene portato in caserma per accertamenti riguardanti la sua regolarità sul territorio. I nigeriani rimasti lasciano il parchetto alla spicciolata, perdendosi verso le mura e verso piazza Castellina. Dalle finestre, alcuni residenti osservano la scena tra lo sgomento e il rassegnato. "Qui ormai è così ogni giorno. Ormai non ne possiamo più", osserva sconsolato un passante. Cala così il sipario sull’ennesimo episodio di violenza in quartiere che non riesce a trovare pace.