
Un momento della recente assemblea nella sede di Cittadini del Mondo
La firma sulla pec, questa volta, è di un tecnico. E, più precisamente, del dirigente del settore Patrimonio del Comune Antonio Parenti. Il contenuto, ragionevolmente, sarà apprezzato alle latitudini di via Kennedy 24. Infatti, dopo un lungo tira e molla fatto di appelli, contro appelli, manifestazioni, prese di posizione più o meno felici da parte di diversi esponenti politici (a più livelli, da quello locale a quello regionale), il Comune ha concesso la proroga all’associazione Cittadini del Mondo. I militanti della realtà associativa avevano a più riprese chiesto all’amministrazione di valutare questa ipotesi. Il motivo? Lo hanno spiegato i vertici di Cittadini del Mondo: portare a compimento le attività già calendarizzate, molte delle quali nel cuore dello svolgimento, fino a settembre. Inizialmente, essendo il tema della proroga strettamente collegato a quello della nuova sede, da parte dell’amministrazione non c’era stato un riscontro. Ora, il riscontro è arrivato: proroga concessa e non solo fino a settembre, bensì fino a fine ottobre. È ragionevole immaginare che il mese ‘cuscinetto’ da fine settembre a fine ottobre sia stato concesso dalla giunta all’associazione per poter permettere i lavori di trasloco di tutto il materiale contenuto nell’immobile. E qui si innesta il vero nodo della querelle che da settimane vede contrapporsi l’associazione e l’amministrazione. Non solo: in tutta evidenza il tema della sede (che andrà liberata, secondo disposizioni dell’amministrazione trattandosi di un immobile comunale inserito nel piano delle alienazioni) è eminentemente politico.
Tant’è che a difesa del significato simbolico dei muri di via Kennedy si sono schierate tante forze politiche di opposizione. Proprio l’altro ieri il consigliere del Pd, Davide Nanni, ha depositato un question time che verrà discusso durante la prossima seduta d’aula. Dunque adesso il tema approderà fra i banchi consiliari certificando la virata politica del dibattito. Sullo sfondo resta comunque l’orientamento dell’amministrazione che sembra confermare la volontà di trasferire Cittadini del Mondo nella sede di via Bologna, nell’edificio che ospitava Coldiretti. Sarà proprio su questa alternativa – già formalizzata dagli uffici dell’assessore al Patrimonio, Cristina Coletti – che si consumerà la frattura. Già dall’associazione è arrivata una nota nella quale venivano posti numerosi problemi legati alla nuova ubicazione individuata come alternativa dal Comune: perifericità della sede, scarsità di collegamenti e mancanza di infrastrutture adeguate. Senza contare il fatto che a Chiesuol del Fosso troverà dimora anche il Centro Servizi Volontariato, anch’esso beneficiario attualmente di una proroga per l’attuale sede di via Ravenna. Anche il documento del dem Nanni si concentra proprio sull’aspetto della sede. Insomma, la proroga per terminare le attività di Cittadini del Mondo, sposterà solo di qualche mese più in là lo scioglimento del nodo reale della vicenda. Se ne riparlerà a ottobre. O molto prima.