"Broker abusivo raggirò i clienti" Ora il consulente rischia il processo

Truffa dell’oro, l’uomo è accusato di aver convinto le vittime a investire in una società sul punto di fallire. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio. La Confconsumatori: "Valutiamo se costituirci parte civile"

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di Federico Malavasi

Proponeva investimenti in oro promettendo ai propri clienti importanti guadagni. In certi casi il 12% su base annua o, addirittura, il raddoppio del capitale di partenza. Ma – almeno secondo le accuse – si sarebbe trattato nient’altro che di truffe commesse da una persona che non avrebbe nemmeno potuto fare il consulente finanziario. Raggiri che – stando ai calcoli della procura e della guardia di finanza – sarebbero costati molto cari alle presunte vittime, una delle quali ha investito oltre trentamila euro. L’inchiesta su quei fatti è arrivata di recente a un punto di svolta. Il pubblico ministero Isabella Cavallari ha infatti chiuso le indagini, formalizzando la richiesta di rinvio a giudizio dell’imputato, un sessantenne ferrarese attualmente residente in Lombardia. I reati contestati sono la truffa e l’aver esercitato abusivamente l’attività di consulente finanziario, essendo stato cancellato dall’albo nel 2015. In particolare, il sessantenne avrebbe offerto ai propri clienti due possibilità: o investire somme di denaro in una società attraverso l’acquisizione di quote di un secondo gruppo che poco dopo i fatti sarebbe fallito, oppure operare attraverso una terza società, a cui la Consob aveva vietato di offrire investimenti nel nostro Paese e della quale ben presto si sarebbero perse le tracce. I fatti contestati risalgono alla primaveraestate del 2018.

Per quanto riguarda lo specifico delle truffe, all’imputato vengono contestate cinque condotte tutte simili tra loro, con l’unica differenza degli importi versati dai clienti, che vanno da un minimo di 800 a un massimo di oltre 37mila euro. Come anticipato, nelle scorse settimane la procura ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato. Il caso approderà in tribunale il 19 ottobre, davanti al gup Vartan Giacomelli.

Non è escluso che, oltre alle quattro persone offese, possa costituirsi parte civile anche la Confconsumatori, associazione già in passato scesa in campo in difesa di investitori coinvolti in quelle che sono state definite ‘truffe dell’oro’. "Siamo di fronte a una nuova puntata della querelle nota come ‘truffa dell’oro’ – ha spiegato l’avvocato Antonio Frascerra, responsabile provinciale di Confconsumatori e difensore di una delle persone offese nell’ambito di questo procedimento penale –. Stavolta, però, c’è una nuova formulazione dei capi di imputazione, che riteniamo estremamente semplice da provare. L’imputato, infatti, faceva il consulente senza essere iscritto all’albo e consigliava acquisti di oro attraverso una società che poco dopo sarebbe fallita. Il tutto promettendo che, nel giro di poco tempo, il capitale iniziale sarebbe addirittura raddoppiato".

L’auspicio del legale è che, "dopo diverse assoluzioni in altri procedimenti penali, si possa arrivare a una sentenza di condanna". Parlando a nome dell’associazione di consumatori che rappresenta, Frascerra si è infine detto "speranzoso che l’imputato, tramite i suoi legali, voglia raggiungere un accordo transattivo con le persone offese. Nel frattempo, come associazione valuteremo la possibilità di costituirci parte civile". Una decisione per la quale, in un senso o nell’altro, bisognerà attendere l’appuntamento della settimana prossima davanti al giudice dell’udienza preliminare.