FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Broker infedele dovrà risarcire un altro cliente

Dopo molti anni dall’esplodere della vicenda legata ad promotore finanziario infedele di Banca Mediolanum Raffale Mazzoni (foto), lo stesso è...

Dopo molti anni dall’esplodere della vicenda legata ad promotore finanziario infedele di Banca Mediolanum Raffale Mazzoni (foto), lo stesso è...

Dopo molti anni dall’esplodere della vicenda legata ad promotore finanziario infedele di Banca Mediolanum Raffale Mazzoni (foto), lo stesso è...

Dopo molti anni dall’esplodere della vicenda legata ad promotore finanziario infedele di Banca Mediolanum Raffale Mazzoni (foto), lo stesso è stato condannato dal tribunale civile di Milano in solido con Mediolanum (dopo essere stato già condannato in sede penale con sentenza passata in giudicato), a risarcire un altro cliente della banca tutelato dai legali del Codacons. In particolare, il risparmiatore, residente nel Ferrarese, ha visto riconosciuto dal giudice Anna Giorgia Carbone il proprio diritto a ottenere dal promotore e da Banca Mediolanum un importo complessivo tra capitale e spese di giudizio legali pari ad oltre 250mila euro. "Questa sentenza – afferma l’avvocato Bruno Barbieri del Codacons – è frutto del comportamento incredibilmente ostinato della banca a non accettare di risarcire i propri clienti di quanto loro sottratto dal promotore finanziario oltre interessi rivalutazione, danno non patrimoniale e lucro cessante come previsto per Legge.

Questo ennesimo giudizio di condanna, infatti, fa seguito a decine di sentenze analoghe emesse dal tribunale civile di Ferrara negli ultimi dodici mesi relative alla stessa vicenda". Il Codacons, conclude Barbieri, "confida a questo punto in un esito positivo anche delle altre cause ancora pendenti e identifica in un comportamento immotivatamente non collaborativo quello della banca che si ostina, dopo oltre una decina di sentenze a lei sfavorevoli, a non trovare un accordo conciliativo anche solo al fine di evitare un sovraccarico di giudizi pendenti davanti ai giudici chiamati a valutare le istanze risarcitorie di oltre un centinaio di persone truffate.