C’è l’ombra del dolo, sull’incendio che si è sviluppato la scorsa notte in un’abitazione disabitata in via Celletta. Erano circa le 22, quando un cittadino ha telefonato alla caserma dei carabinieri di Portomaggiore per segnalare che lo stabile andava a fuoco. I militari hanno immediatamente chiesto l’intervento dei Vigili del fuoco di Ferrara che, assieme al comandante della Compagnia dell’Arma portuense, si sono recati sul posto. La situazione che i pompieri si sono trovati davanti era effettivamente preoccupante. Infatti, non solo le fiamme stavano interessando la casa abbandonata, ma cominciavano a propagarsi verso gli edifici confinanti. Prima di intervenire, i soccorritori hanno contattato il proprietario dell’immobile per chiedere l’autorizzazione a svolgere le operazioni del caso: l’uomo si è detto impossibilitato a raggiungere Massa Fiscaglia, sia perché residente fuori provincia, sia perché era in isolamento per il Covid-19. Comunque, ha autorizzato i pompieri ad intervenire: questi, srotolate le manichette, si sono messi immediatamente al lavoro e dopo un po’ di tempo sono riusciti a spegnere il rogo. Quindi, hanno proseguito l’opera con la messa in sicurezza dello stabile, collaborando con i militari alla ricerca di indizi utili a scoprire le cause che hanno portato all’incendio.
Al momento, non si esclude nessuna pista: nemmeno, come detto, la pista dolosa. Non è la prima volta che nel territorio di Fiscaglia si sviluppano incendi sospetti in case disabitate. Il 27 settembre scorso il fuoco si sviluppò in una tavernetta di una casa disabitata in via Belvedere a Migliaro. Lungo la stessa via, nella notte tra il 3 e il 4 ottobre era toccato ad un casolare abbandonato, e successivamente ad un vecchio fienile. Tanto che emerse il sospetto che potesse esserci la mano di un piromane dietro tutti quei casi che hanno visto roghi svilupparsi su stabili isolati e da tempo inutilizzati.
v. f.