FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Buca fatale, chiesti cinque rinvii a giudizio

Cinque richieste di rinvio a giudizio e un’istanza di patteggiamento. Con queste ‘premesse’ si avvia verso la conclusione l’udienza preliminare...

Marco Lelli Ricci, cestista bolognese morto a 15 anni in un incidente

Marco Lelli Ricci, cestista bolognese morto a 15 anni in un incidente

Cinque richieste di rinvio a giudizio e un’istanza di patteggiamento. Con queste ‘premesse’ si avvia verso la conclusione l’udienza preliminare del procedimento per la morte di Marco Lelli Ricci, cestista bolognese di 15 anni morto in un incidente stradale nella primavera del 2022. Per la tragedia del giovane sono imputate sei persone, tutte accusate a vario titolo di concorso in omicidio stradale. Davanti al giudice Silvia Marini ci sono il padre del ragazzo, che quella sera era al volante della vettura su cui viaggiava il giovane (assistito dall’avvocato Vittorio Galassetti), la ragazza che guidava l’auto la cui targa è stata trovata sul luogo dello schianto, due funzionari della Provincia, ente proprietario della strada (difesi dai legali Massimo Bissi e Luca Esposito), e i due responsabili dell’azienda che stava eseguendo i lavori (avvocato Riccardo Caniato). In fase di discussione, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per padre, funzionari della provincia e responsabili dell’impresa. La ragazza, invece, ha intrapreso la via del patteggiamento. Le difese hanno chiesto la modifica del capo di imputazione in relazione alla contestata aggravante relativa alla violazione delle norme anti infortunistiche e il non luogo a procedere per tutti. Il giudice ha rinviato al 7 luglio per la lettura della sentenza per i cinque che hanno discusso e per formalizzare il patteggiamento.

La tragedia di Marco si è consumata la sera del 3 aprile 2022 in via Nuova, tra Renazzo e Pilastrello. Lelli Ricci perse la vita dopo che l’auto guidata dal padre finì nella voragine aperta durante i lavori per il rifacimento di un ponticello. Concluse le indagini, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i sei imputati. Per il padre del giovane, le accuse parlano di responsabilità legate alla velocità e al non aver prestato adeguata attenzione alla segnaletica. La ragazza che era alla guida dell’auto la cui targa è stata rinvenuta vicino alla voragine avrebbe invece urtato la recinzione a protezione dello scavo senza preoccuparsi di ripristinarla. Per quanto riguarda i due funzionari della Provincia e i due responsabili dell’azienda che stava eseguendo le opere, l’accusa contesta infine una ’cooperazione colposa’ nel non aver predisposto la segnaletica del cantiere in modo adeguato.

Federico Malavasi