"Buskers, si riparte con una rivoluzione"

Concerti contingentati in cinque location e a pagamento: "Ma l’evento resta fondamentale per la cultura e il turismo della città".

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di Stefano Lolli

"Dimenticate tutto quello che sapevate del festival, guardate quello che c’è e non quello che non ci sarà". Quello di Rebecca Bottoni, presidente del Buskers Festival, non è un semplice mettere le mani avanti: sono le istruzioni per l’uso di una edizione – la trentatreesima – necessariamente stravolta per l’emergenza Covid. "Avremmo potuto arrenderci e annullare la manifestazione di quest’anno – afferma –, ma in un momento di scoramento personale e collettivo, quando le uniche note erano quelle cantate o suonate dai balconi, abbiamo pensato che dovevamo provarci, ripartendo dall’essenza".

L’essenza sono i musicisti di strada, che però non potranno necessariamente esibirsi lungo le vie e le piazze della città, ma verranno confinati in cinque location, comunque storiche e di pregio: il giardino di palazzo dei Diamanti, il cortile di Casa Crema in via Cairoli, il chiostro di San Paolo, il cortile del Castello e il giardino di palazzo Roverella. Qui, nelle tre sere del 27, 28 e 29 agosto, si terranno cinque concerti (in ognuno dei quali si esibiranno tre artisti o band). Altra novità, in questo caso una rivoluzione nella storia del festival, è che per assistere si dovrà prenotare e pagare. Gli spettatori dovranno infatti opzionare sul sito della manifestazione il ‘pass’ giornaliero (costo 10 euro più commissioni, in omaggio il Buskers Kit) che darà diritto ad assistere ad un’unica location: "Resta immutata invece la formula del ‘cappello’ dei musicisti – prosegue la Bottoni – che si esibiranno senza compenso, confidando sulla generosità del pubblico".

Tanti cambiamenti, e tutti in una volta sola, a iniziare dal look hawaiano di Stefano Bottoni, lasciato nell’armadio a favore di una giacca bianca e di una camicia a pallini colorati: più che del gelataio anni ’70, gli vale l’apprezzamento dell’assessore alla Cultura Marco Gulinelli, che lo definisce "il Gianni Morandi di Ferrara, per la popolarità fra la gente, e la voglia di portare musica nella città". Il presidente onorario si dice comunque sicuro che si tratterà comunque "un festival bellissimo, benché diverso". E per arricchire l’offerta musicale, invita a esibirsi anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini (come fatto molti anni fa con l’ex sindaco Gaetano Sateriale, trasformato in sassofonista): "Come percussionista sarei abbastanza capace – sorride Bonaccini, collegato in streaming –, ma non so quanto il pubblico gradirebbe. Di sicuro invece sarà apprezzata una manifestazione radicata nella città, che da sempre rappresenta un veicolo culturale e turistico di eccellenza, e che più che mai quest’anno testimonia la volontà della ripartenza".

Quella evidenziata, aggiunge Luca Cimarelli della Holding (principale sponsor del festival assieme a Hera) anche dai recenti concerti sul Listone: "Eventi fatti non tanto per fare, ma che mostrano la volontà di sostenere le iniziative che portano anche un beneficio economico per la città". Da dimenticare soltanto, in prospettiva dei concerti del Buskers Festival, l’allestimento della platea che, in termini di rispetto delle norme anti contagio, ha certamente sforato la regola base del distanziamento ‘da bocca a bocca’. Regola che varrà nelle esibizioni cittadine, e anche nella tradizionale anteprima del 25 agosto a Comacchio.