Ferrara, vip, professionisti e spettacolo. Ecco gli anni d’oro dei tornei estivi

Negli anni Novanta tribune assiepate di appassionati per vedere Paolo Rossi, Antonio Cabrini, stelline e miss e l’arbitro dei Mondiali 2002 Byron Moreno

L’arbitro Byron Moreno a Scortichino (Foto Businesspress)

L’arbitro Byron Moreno a Scortichino (Foto Businesspress)

Ferrara, 26 marzo 2018 – C’era una volta un mondo che non c’è più, quello dei tornei estivi di alto livello, con big, vip e premi cospicui a disposizione, che attiravano persone da tutta la provincia e non solo, per non abbandonare nemmeno in quei mesi nei quali il campionato era fermo, quella «passionaccia» che abbraccia milioni di italiani.

Calcio a undici, calcio a cinque, calcio a sette: con la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio, il mondo del calcio d’estate dalle nostre parti ha conosciuto la punta massima di espansione, e mette un po’ di tristezza e malinconia pensare a quella realtà e a quella di oggi, paragonandole. Prima non ci si fermava veramente mai, se non a ridosso di Ferragosto, e dalla fine dei campionati passava davvero pochissimo tempo prima del via dei tornei in tutta la provincia.

Difficile fare graduatorie, ma di certo a ridosso della città un appuntamento sempre molto sentito, e seguito, era quello organizzato dalla Polisportiva Quadrilatero a Fossanova San Marco, ovvero il “Trofeo Zanzelli”.

Si trattava di un torneo di calcio estivo in notturna ad 11 giocatori, che anno dopo anno ha saputo ritagliarsi un credito importante tra i vari tornei estivi della nostra provincia.

La sua specificità era proprio quella di mantenere la formula di calcio a undici, praticamente un’eccezione in quei mesi. Nel 2005 il torneo cambiò denominazione e divenne “Trofeo Elto” e solo l’anno seguente venne cambiata la formula, passando da un torneo ad 11 giocatori a un torneo a 7 giocatori, per dare più spettacolarità alla manifestazione ed anche per far fronte alle richieste delle squadre partecipanti, che si trovavano sempre più in difficoltà ad allestire rose così ampie.

Ricca e qualificata la partecipazione del mondo dilettantistico ferrarese e non solo, al pari di un’altra manifestazione storica, il torneo Zagatti di Corlo. Una kermesse, quest’ultima, di calcio a sette che univa spettacolo a ottima cucina.

Il denominatore comune, che ha portato al calo e alla chiusura successiva di queste manifestazioni, non è uno solo, e va dalla crisi economica, alla mancanza di volontari (aggravata anche dalla mancanza di ricambio generazionale), a un calo di interesse forse generalizzato. In alcuni casi, anche i controlli a tappeto dell’agenzia delle entrate e le successive sanzioni non hanno aiutato gli organizzatori, per cui si è arrivati a una chisura totale o quasi di quel mondo.

Calcio a sette in notturna ne hanno fatto per anni anche a Monestirolo, era il «Memorial Matteo Bindini», e il pubblico era davvero numeroso, ma anche quell’epoca pare definitivamente chiusa.

In quegli anni sicuramente la regina dell’estate era il torneo di Scortichino, che univa buona cucina, una collocazione geografica comoda anche per chi arrivava dal Modenese, il Mantovano o dal Veneto, ed un livello tecnico di primo piano, con anche dei professionisti in campo. Il tutto, giustificato anche da premi importanti messi in palio da Nicola Barbieri, anima dell’organizzazione della società Nuova Aurora.

In una seconda fase poi, grazie alla partnership con Ivano Manservisi ed il Carnevale di Cento, vennero annunciati dallo storico speaker Beppe Gatti nomi impensabili per la platea della frazione di Bondeno.

Anna Falchi, Natalia Estrada, Luisa Corna, poi calciatori come Paolo Rossi e Antonio Cabrini, e un anno addirittura il «famigerato» arbitro Byron Moreno (il fischietto che si rese protagonista dell’eliminazione degli Azzurri ai Mondiali del 2002 in Corea del Sud) a dirigere la finalissima, furono alcuni dei vip portati da Manservisi, allargando così la platea e il bacino di utenza ben oltre i semplici appassionati di pallone.

Polvere di stelle, del calcio e della tv, di un mondo che non c’è più, e che ci lascia in dote tanta nostalgia.