Cabina di regia, l’Emilia-Romagna dichiara lo stato di crisi regionale

L’assessore Priolo: "Passo successivo, la richiesta dello stato di emergenza nazionale"

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L’Emilia-Romagna dichiara lo stato di crisi regionale per gli effetti della siccità prolungata: è la decisione assunta ieri pomeriggio dalla Cabina di regia per l’emergenza idrica, convocata con urgenza in Regione dall’assessore all’Ambiente, Irene Priolo, in accordo col presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, cui hanno partecipato – oltre all’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – anche i gestori del servizio idrico integrato, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti), Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari), Consorzio Canale Emiliano Romagnolo e naturalmente l’Autorità Distrettuale del fiume Po e l’Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po. Già ieri sera, il presidente Bonaccini ha firmato il decreto per la dichiarazione dello stato di crisi regionale, con cui è prevista anche l’istituzione formale della Cabina di regia, che monitorerà passo passo l’evolvere della situazione. "La Regione procederà quindi con la richiesta dello stato d’emergenza nazionale- afferma l’assessore Priolo-, finalizzata ad ottenere risorse per l’assistenza alla popolazione e per interventi urgenti. Sono due, a livello di protezione civile, da garantire: la salvaguardia della riserva idropotabile e la protezione dell’habitat naturalistico, in particolare quello della fauna ittica. La situazione è molto complessa- sottolinea-, ma al momento non a livello tale da mettere in discussione l’approvvigionamento idropotabile"."Voglio ricordare - prosegue - che sono già stati messi in atto accorgimenti importanti, che ci hanno permesso di accumulare acqua. Ad esempio, la sospensione dei prelievi dalle concessioni dove ci sono criticità severe, l’anticipazione del deflusso minimo vitale estivo ad aprile, anziché in estate, e l’accesso a deroghe temporanee sul deflusso a maggio". L’osservato speciale resta il Po, soprattutto per i livelli misurati in località Pontelagoscuro. In quest’ottica, è fondamentale che i livelli del Cer non scendano al di sotto di 2,58 metri sul livello del mare.

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