Ferrara, caccia a Igor, appello a Minniti

Cinque mesi di ricerche senza esito. Gli amici di Fabbri scrivono al ministro

Igor Feher, la caccia prosegue

Igor Feher, la caccia prosegue

Ferrara, 31 agosto 2017 - Cinque mesi sulle tracce di un fantasma. Centocinquantatré giorni di snervante attesa per chi, per colpa di Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, ha perso una persona cara. Il pluriomicida serbo, responsabile dei delitti di Davide Fabbri, barista di Budrio (Bologna), e di Valerio Verri, guardia ecologica volontaria di Portomaggiore, è ancora alla macchia.

Le indagini continuano. Al maxi spiegamento di forze dei primi giorni si è sostituita l’attività di intelligence. Più in sordina ma non per questo meno serrata. Mentre il lavoro degli inquirenti procede nel massimo riserbo, a Budrio e a Portomaggiore due famiglie aspettano giustizia e verità. Dopo la lettera dei fratelli Verri ai ministri Marco Minniti e Andrea Orlando, ora sono amici e parenti di Fabbri a rivolgersi al Viminale. Il Comitato Amici di Davide Fabbri e l’avvocato Giorgio Bacchelli, legale della vedova del barista, hanno chiesto al presidente della Regione Stefano Bonaccini di fare da mediatore per un incontro con il ministro degli Interni.

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Lo scopo finale è duplice. Primo, imprimere una accelerazione all’attività di indagine per la cattura del super latitante. Secondo, caldeggiare l’attuazione della legge che prevede indennizzi per le vittime dei reati di violenza. Una norma, spiega Bacchelli, «approvata da tempo ma che ancora attende i decreti attuativi». Da parte sua, Bonaccini ha annunciato il proprio impegno per sollecitare l’intervento della Fondazione Vittime dei Reati, istituita nel 2004 dalla Regione proprio per indennizzare i familiari di vittime di crimini di questo tipo (realtà unica nel suo genere in Italia). «La domanda per l’attivazione del fondo – spiega Bacchelli – deve partire dal sindaco di Budrio. Ci auguriamo che ciò avvenga al più presto». 

Nel frattempo, seppur con minor frequenza rispetto ai giorni immediatamente successivi ai delitti, continuano ad arrivare segnalazioni di avvistamenti. L’ultima, appena due giorni fa da una stazione ferroviaria della Lombardia. «Noi le raccogliamo, valutiamo quelle più attendibili e, dopo la scrematura, le inoltriamo alla procura» spiega Augusto Morena, presidente del Comitato Amici di Davide Fabbri e ideatore della taglia sulla testa del killer, arrivata oggi a quota 75mila euro. Nelle ultime settimane sono arrivate diverse le segnalazioni. Tra queste una da Cervia e un’altra dall’aeroporto di Madrid. Un’altra ancora, addirittura con tanto di video, è piombata dal Veneto.

«La procura ha fatto i suoi accertamenti e in pochi giorni ha appurato che, nonostante la somiglianza, non si trattava del ricercato» chiarisce Morena. Il presidente del Comitato Amici di Davide Fabbri conclude lanciando un appello alle famiglie delle altre vittime di Igor (il serbo, lo ricordiamo, è indagato anche per la morte del metronotte Salvatore Chianese, ucciso nel dicembre del 2015 nel Ravennate). «Chiediamo a chiunque voglia farlo di prendere contatti con noi e di unire le forze in una battaglia che ci accomuna» dice. 

Mentre le famiglie proseguono la loro battaglia sul piano legale e istituzionale, sul campo iniziano a muoversi anche alcuni investigatori privati. Sarebbero almeno tre le persone che, ognuna con le proprie idee e i propri mezzi, si sono messe sulle tracce del killer. Le strategie sono le più disparate, dalle indagini con strumenti tecnologici alle tecniche tradizionali. Le piste non mancano e la ricompensa per chi troverà l’uomo più ricercato d’Italia si fa ogni giorno che passa più succulenta. Insomma, nonostante la zona rossa non sia più militarizzata come la scorsa primavera, il lavoro per stanare Igor/Norbert prosegue senza sosta. A parenti e amici delle vittime rimane solo la speranza. Speranza che queste lunghe settimane di attesa e di dolore, alla fine di tutto, non si rivelino completamente vane.