
Nella villetta di via Provinciale sono intervenuti i carabinieri
Ferrara, 7 maggio 2025 – Via Provinciale procede dritta come una fucilata nelle campagne a cavallo tra le province di Ferrara e Modena. È lì che lunedì sera i carabinieri hanno alzato il velo sull’orrore. Tra le mura del garage di una villetta in fondo a uno sterrato che si dipana dallo stradone alle porte di Scortichino hanno trovato il corpo avvolto nel cellophane di una novantenne, Lidia Ardizzoni. Il tutto, pare, per permettere al figlio Massimiliano Poletti (ora denunciato insieme alla compagna) di continuare a percepire la pensione della madre. Ieri mattina, sotto un cielo plumbeo, la notizia stava iniziando a diffondersi rapidamente tra gli abitanti. Qualcuno riferisce di aver sentito trambusto la notte prima. “Sirene, ambulanze...”. Un via vai strano per quella manciata di case solitamente dominate dalla quiete dei campi.
Una volta appresa la ragione di quel movimento, i volti si fanno sgomenti e increduli. “Sono storie che si sentono nei film, mai avrei pensato che succedesse qui da noi” dice qualcuno che chiede di mantenere l’anonimato. Non c’è molta voglia di parlare e nemmeno di esporsi su una storia di cui ancora si sa poco. Sull’anziana i pareri dei residenti sono unanimi: “Gentile, generosa, molto legata al figlio”. Da un po’ non la si vedeva in giro, ma nessuno avrebbe mai immaginato quanto era effettivamente accaduto nella villetta in cui la donna risulta residente dal 2003. Se della pensionata non si sa molto a Scortichino, ancora meno i residenti sono in grado di riferire del figlio 54enne e della compagna, descritti come schivi, riservati e poco partecipi alla vita del paese. Spesso gli abitanti vedevano padre e figlio passeggiare insieme, ma raramente li si notavano nei luoghi di ritrovo o alle iniziative organizzate nella frazione. A quanto si apprende, l’uomo lavora come rappresentante. In molti lo ricordano passare con il furgone carico di patatine, con le quali riforniva bar e locali. Ma le informazioni si fermano lì.
Le voci parlano di una vita non semplice alle spalle della coppia originaria di Mirandola (nel Modenese). Le difficoltà economiche non li avevano lasciati nemmeno quando si erano trasferiti a Scortichino per vivere nella villetta accanto a quella di Ardizzoni. Una casa (poi finita all’asta) che i due avevano dovuto lasciare circa un anno fa, anche a seguito del distacco delle utenze. Da quel momento avevano trovato alloggio a casa di Ardizzoni, la cui pensione era diventata evidentemente una importante forma di sostentamento.
Una vita travagliata insomma, segnata da quelle ristrettezze che, secondo gli inquirenti, sarebbero all’origine del gesto scoperto l’altra sera dai carabinieri. Ora saranno le indagini a ricostruire nei dettagli cosa sia accaduto all’inizio dell’anno e quale molla abbia spinto il 54enne a spostare il corpo senza vita del genitore nel garage e a tenerlo nascosto tra stracci e coperte per quattro lunghissimi mesi.