"Cadde in palestra, condannate l’ex sindaco"

Per l’infortunio a una ragazza di 12 anni, il pm ha chiesto una pena di dieci mesi. La difesa: "Siamo fiduciosi nell’assoluzione"

"Cadde in palestra, condannate l’ex sindaco"

"Cadde in palestra, condannate l’ex sindaco"

VIGARANO MAINARDA

Sta per giungere a conclusione il processo che vede l’ex sindaco di Vigarano, Barbara Paron, accusata di lesioni nei confronti di una ragazzina di 12 anni, che il 7 giugno del 2018 precipitò da un lucernario rotto che si trovava sul terrazzo della palestra comunale. Ieri c’è stata la discussione finale e la richiesta di condanna da parte del pubblico ministero Andrea Maggioni a dieci mesi e quindici giorni di reclusione. Mentre la difesa dell’ex sindaco, rappresentata dall’avvocato Denis Lovison, ha chiesto l’assoluzione. "Ripongo fiducia nell’esito assolutorio del processo", ha commentato Lovison a margine dell’udienza. Il processo è stato aggiornato al 28 febbraio prossimo per repliche delle parti e sentenza.

Nel procedimento, oltre Paron sono coinvolti anche altri due imputati, entrambi tecnici del Comune, i quali però sono stati stralciati dal filone che riguarda l’ex sindaco.

Nell’ultima udienza prima dell’inizio della discussione di ieri, Paron si era sottoposta a interrogatorio e in risposta alle domande del pm, ha spiegato di essere stata sindaco per sette anni a Vigarano Mainarda e che dopo avere ricevuto una mail indirizzata anche a lei, si sarebbe sentita con gli uffici preposti per prendere una decisione e a trovare soluzioni al problema, ma non ricorda se ci sia mai stato un documento scritto che attestasse il colloquio. Sempre durante il suo interrogatorio sarebbe emerso che non erano state assegnate deleghe specifiche per la gestione degli edifici scolastici.

Il reato contestato a Paron è lesioni colpose per non aver riparato o comunque messo in sicurezza il lucernaio che si trovava sul terrazzo della palestra e che era accessibile, all’epoca, da una scala esterna le cui condizioni erano state segnalate mesi prima all’amministrazione comunale, secondo la tesi dell’accusa. Lì la minore e delle amiche si erano date appuntamento, ma la dodicenne fece un volo di circa quattro metri e si procurò una frattura scomposta del naso con lussazione del setto e prognosi di 40 giorni e successivo intervento chirurgico.