Caldo record, ‘brucia’ la frutta nei campi

Danni a pere e albicocche. La Regione presenta al governo la richiesta di stato di calamità: "Fondi per riqualificare i canali"

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di Mario Bovenzi

Siccità, la Regione presenta ufficialmente al governo la richiesta di stato d’emergenza nazionale. Forte la preoccupazione nelle campagne dove le alte temperature stanno rovinando la frutta, in particolare pere e albicocche in provincia di Ferrara. "Da una prima stima sono necessari interventi per oltre 36,7 milioni, occorre un coordinamento sovraregionale in particolare per il deficit idrico del Po", sottolinea Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna la prima che ha avanzato la richiesta al governo. E’ stata firmata e inviata ieri mattina al presidente del consiglio dei ministri Mario Draghi e al capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Nei giorni scorsi si è svolto un lavoro di coordinamento tra Regione, Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Atersir, gestori del servizio idrico integrato, Consorzi di bonifica e Anbi per inviduare tutte le azioni necessarie per affrontare l’emergenza. Si tratta di misure di assistenza alla popolazione, ad esempio la fornitura d’acqua attraverso autobotti. Tra questi interventi figura la manutenzione dei canali nel Ferrarese. Dalla ricognizione, emerge un fabbisogno di oltre 36,7 milioni per rispondere alle criticità, comprese le proposte di intervento portate avanti nelle ultime ore dai Consorzi di Bonifica, Comuni e servizi tecnici regionali. Una situazione che grava con sempre più forza sulle campagne, che stanno pagando uno scotto molto pesante. La mancanza d’acqua e le temperature equatoriali stanno bruciando le colture. Tra le zone più colpite quella di Bando, dove si parla di stato di crisi. Fondamentale in queste ore il ruolo del Consorzio Bonifica di Ferrara, guidato da Stefano Calderoni che sta cercando di garantire l’acqua per irrigare i campi grazie anche ad un sistema per ’riciclare’ una quota di quella utilizzata ed evitare che venga buttata in mare. Dalle ciliegie alle pere, dalle albicocche alle angurie, il caldo torrido con temperature oltre i 40 gradi sta bruciando la frutta sugli alberi con perdite per il momenti stimate fino al 15%. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della bolla di calore che sta avvolgendo l’Italia con bolino rosso per 19 città, mentre la siccità assedia i campi. Dalle prima stima emerge che nella nostra provincia i frutteti più colpiti sono quelli di pere e albicocche che sono stati in gran parte rovinati. Non solo i frutteti, a pagare dazio sarà il granoturco con le foglie accartocciate. Dai campi alla pesca, forte il grido d’aiuto degli allevatori di molluschi di Goro e Comacchio. Alghe giganti, che si sono sviluppate proprio per le alte temperature, stanno soffocando le vongole. Uno scenario drammatico che ha spinto il vescovo monsignor Gian Carlo Perego a chiedere, con una comunicazione ufficiale arrivata dall’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, a tutti i sacerdoti e alle loro comunità di recitare, al termine delle messe che verranno officiate domenica, una preghiera per la pioggia.