Ferrara, calotte dei rifiuti, il no della Cna: "Caos, la sperimentazione così non va"

L’associazione: "Tra problemi tecnologici e mancanza di dati, rischiano di essere penalizzati i virtuosi"

La tessera necessaria per accedere alle calotte dei rifiuti

La tessera necessaria per accedere alle calotte dei rifiuti

Ferrara, 9 novembre 2017 - «Ma i dati della sperimentazione di Pontelagoscuro, chi li ha mai visti?». Riccardo Cavicchi, presidente di Cna Area Ferrara, esprime tutto lo scetticismo della confederazione artigiana sui problemi della raccolta rifiuti: «Noi siamo favorevoli all’introduzione di un sistema premiante per la raccolta differenziata, ma è un dato di fatto che oggi in città predomini il caos».

Una considerazione, quella del dirigente Cna, secca come una frustata: «Le persone sono disorientate, la tecnologia mostra qualche falla, e soprattutto c’è stata un’accelerazione fuori luogo, che va oltre il periodo della sperimentazione, e nella quale i parametri che andranno a identificare le tariffe non sono ancora chiari e definiti». Prima di un mese, infatti, è improbabile che il nuovo regolamento (che determinerà i costi per gli utenti, sia privati che imprese) possa essere discusso e approvato: «Dice bene, discusso – sorride, ironico, Cavicchi –: anche in questo caso, è mancata la discussione. C’è stata tanta informazione, forse persino troppa, ma le associazioni di categoria, così come i cittadini, sono stati messi di fronte a una scelta già compiuta, senza poter minimamente incidere». Si va dalla scelta del sistema a ‘calotte’ («non entriamo nel merito delle soluzioni tecnologiche individuate, ma anche in questo caso nessuno ci ha consultato») al percorso attraverso il quale si arriverà all’individuazione delle tariffe: «Leggo che la determinazione dei costi, ma anche il numero dei conferimenti, saranno stabiliti sulla base della sperimentazione svolta a Pontelagoscuro – prosegue il referente di Cna –: premesso che nessuno ha avuto il bene di analizzarne i risultati, parliamo comunque di una sperimentazione di pochi mesi, attuata in una realtà che ha caratteristiche ben diverse dalla realtà urbana».

Pontelagoscuro, va detto, non è la luna: «Certo, ma parliamo di un paese con tante famiglie ma un numero esiguo di attività commerciali e ricettive, in città l’impatto su queste utenze sarà molto pesante. Per questo, sarebbe opportuno che anche a Ferrara la sperimentazione durasse per un congruo periodo di tempo». Perchè il rischio paventato dalla Cna «è che vengano penalizzati coloro che continuano a conferire i propri rifiuti come hanno fatto sinora – conclude Cavicchi –, anziché premiare realmente il risparmio apportato. Hera sta sicuramente cercando di avere rifiuti differenziati di miglior qualità, per rivenderli e avere maggiori introiti. Giusto, ma è doveroso che gli stessi benefici ricadano, concretamente, anche sulla collettività».