REDAZIONE FERRARA

Il calvario della famiglia Coatti: “Rivogliamo a casa Alessandro”

Ucciso in Colombia, lo strazio dei familiari da Longastrino: “Nessuno dice ciò che è successo. Ciò che sappiamo, arriva dai giornali. Per il resto zero contatti”

Il calvario della famiglia Coatti: “Rivogliamo a casa Alessandro”

Ferrara, 29 aprile 2025 – La famiglia di Alessandro Coatti, il biologo trentottenne originario del Ferrarese e residente a Longastrino, frazione di Alfonsine, ha un solo desiderio: riavere indietro il corpo del loro caro. Da quel tragico 3 aprile, quando Alessandro era arrivato da solo nel centro di Santa Marta, in Colombia, non hanno più avuto notizie di lui, fino alla terribile conferma della sua morte, in circostanze brutali. Nelle ultime ore filtrano nuove indiscrezioni dalla stampa colombiana: secondo alcune ricostruzioni, Coatti sarebbe stato vittima di una trappola, contattato attraverso un sito internet e finito nelle mani di una banda organizzata, specializzata in rapine ed estorsioni. Un’ipotesi che, pur nella sua drammaticità, sembra mettere fine alle molte speculazioni circolate finora.

La famiglia, con lo zio Giovanni — unico a parlare pubblicamente, mentre il padre Gabriele e la madre restano chiusi in un comprensibile silenzio — racconta di aver appreso queste novità solo leggendo il Resto del Carlino. “Nessuno ci ha chiamato”, spiega lo zio, evidenziando il silenzio da parte dell’ambasciata, del Ministero e delle autorità italiane. Per loro l’idea di partire per il Sudamerica è da escludere: da subito il padre ha chiarito che a loro interessa soltanto riportare Alessandro a casa.

I parenti non indugiano sui dettagli più macabri del delitto: sanno che Alessandro è stato brutalmente fatto a pezzi, ma oggi il dolore supera la voglia di sapere i particolari. “All’inizio abbiamo sperato in un errore”, racconta lo zio Giovanni, “abbiamo sempre sperato che Alessandro ci chiamasse, dicendo che non era lui. Ma purtroppo questa speranza si è presto affievolita”. I parenti continuano a ricevere telefonate da amici e conoscenti che chiedono notizie sui funerali, ma loro, amaramente, non sanno ancora dare risposte: non sanno quando potranno riavere ciò che resta del loro figlio e nipote.

Oggi, più che la ricerca dei responsabili o la ricostruzione della dinamica esatta, la famiglia Coatti chiede solo una cosa: poter dare ad Alessandro una degna sepoltura. Tutto il resto, almeno per ora, sembra passare in secondo piano.

Coatti sarebbe finito in una trappola, attraverso una piattaforma di incontri a cui era iscritto. Avrebbe visto una persona e a quel punto, forse, la rapina sarebbe degenerata: sarebbe stato rapito, drogato e assassinato. Le autorità colombiane avrebbero individuato quattro persone coinvolte, formalmente ricercate e svolto perquisizioni. Gli investigatori ritengono si tratti di un gruppo organizzato e sarebbe stata trovata anche la casa dove si è consumato il crimine, un’abitazione abbandonata nel quartiere San José del Pando, dove sono state trovate tracce di sangue.

l. p.