Campi strozzati dalla burocrazia "Raccolti azzerati dalle gelate, a rischio i soldi per i danni"

La data per la denuncia è troppo ravvicinata, presentato solo il 10% delle richieste. Confagricoltura: "Colpite 450 aziende, il sistema non funziona". Interrogazione di FdI a Roma.

Campi strozzati dalla burocrazia  "Raccolti azzerati dalle gelate,  a rischio i soldi per i danni"

Campi strozzati dalla burocrazia "Raccolti azzerati dalle gelate, a rischio i soldi per i danni"

di Mario Bovenzi

Marco Magrini frena, scende dal trattore, guarda il frutteto. Non è rimasto più niente. L’agricoltore – la sua campagna si trova a San Bartolomeo – mostra le foglie, di un bel verde. "Ho perso tutto il raccolto, delle mie albicocche non si è salvato nulla. Nulla", ripete. Il nastro si riavvolge, torna al 6 aprile di quest’anno. Le temperature crollano. "Avevamo già montato le reti, il termometro fece segnare meno 4,7 gradi. Il freddo si è ’mangiato’ il 100% dei fiori di albicocche, si è salvata parte della produzione di pere". Poca roba. La grande gelata, scesa nella notte, fu una mazzata climatica sulle produzioni di Vigarano, Bondeno, Terre del Reno; Copparo, Argenta, Ferrara. Gelate anche nel Basso Ferrarese, ingentissimi i danni. Ma un’altra gelata è all’orizzonte, una mazzata questa volta non legata al clima ma alle follie della burocrazia, a paletti troppo stretti che rischiano di diventare un cappio. Il rischio è che centinaia di aziende agricole non facciano in tempo ad accedere ai risarcimenti. Si chiama Agricat il sistema istituito dalla legge 30 dicembre 2021 per disporre una copertura mutualistica per le aziende agricole contro i danni alle produzioni causati da eventi atmosferici catastrofici. Tradotto, gelo e brina, siccità e alluvione. Il termine perentorio è il 12 di giugno per completare la presentazione delle denunce per le gelate di aprile. "Un sistema che non funziona", dice senza mezzi termini Paolo Cavalcoli, direttore di Confagricoltura. Per una serie di motivi. "Sapevamo che ci sarebbero stati problemi con l’istituzione di questo nuovo fondo – sottolinea – ma è andata peggio del previsto. In primo luogo quella data, troppo ravvicinata. Di 450 aziende che hanno subito danni e che hanno fatto domanda, siamo riusciti a ’processarne’ solo il 10%. Il programma poi non è stato testato, presenta anomalie. A causa di continui problemi tecnici non riusciamo a procedere. Abbiamo inviato numerose segnalazioni all’ente che gestisce il programma, segnalazioni legate alla sua lentezza, mancanza di precisione, intoppi. Non è arrivata alcuna risposta. Il risultato è appunto quello di aver perfezionato solo il 10% delle domande". Insomma, una follia. Tantissime le imprese agricole con il fiato sospeso in queste ore. Preoccupazioni e timori che sono arrivati sul tavolo di Mauro Malaguti, parlamentare di Fratelli d’Italia, che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida (FdI). "Le associazioni di categoria hanno rappresentato fin da subito – si legge nel testo – la difficoltà da parte degli operatori, di dover rispettare un termine che di fatto risulta contestuale ad altre importanti scadenze come la domanda unica ed il Psr. Nonostante ciò gli operatori delle società di servizio hanno avviato la sperimentazione del programma cercando di caricare alcune denunce di sinistro con risultati pessimi, le segnalazioni di malfunzionamento sono state e sono tuttora numerose. Il sistema non è stato sufficientemente testato, risulta poco intuitivo e di difficile comprensione sia sul piano informativo che amministrativo. E’ stata avanzata una richiesta di dilazione dei termini ma ad oggi non sembra vi sia riscontro". Da qui la richiesta di far slittare il termine del 12 giugno per completare la presentazione delle denunce. Magrini, i filari senza più frutta, ci conta: "Ci auguriamo vengano concessi 5mila euro di risarcimento per ogni ettaro di frutteto. Speriamo che quella data capestro venga spostata. Noi la passione per la terra l’abbiamo, ma questo mestiere sta diventando sempre più difficile".